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Preziosi è Shakespea Re di Napoli, dal teatro al cinema

Preziosi è Shakespea Re di Napoli, dal teatro al cinema

Cappuccio, autore del piccolo capolavoro firma con Nadia Baldi

ROMA, 29 ottobre 2023, 17:53

di Paolo Petroni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Se nel testo teatrale Shakespea Re di Napoli, piccolo capolavoro degli inizi di drammaturgo e regista di Ruggero Cappuccio, presentato nel 1994 al festival di Sant'Arcangelo, tutta l'illusione, a dar vita alle apparenze e all'immaterialità dei sogni e dei propri bisogni è la parola, la parola artistica e poetica in versi giocati sulla reinvenzione di un napoletano barocco e recitati da Claudio Di Palma e Ciro Damiano, nell'omonimo film presentato alla Festa del Cinema di Roma, firmato dallo stesso Cappuccio e Nadia Baldi, è ovviamente l'immagine a prevalere. Tutto quello che Desiderio, appena sbarcato a Posillipo al ritorno dall'Inghilterra, ci rendeva vivo raccontandolo, evocandolo con la verità della recitazione ora è didascalicamente rappresentato e lo vediamo. Ora quella lingua creata e creativa non vive di se stessa ma si fa supporto, importante, del fascino del racconto che si sostiene con la ricercatezza, la poesia, l'evocazione delle immagini, delle atmosfere, con la loro scelta favolistica e talvolta come onirica, con tutti quei giocolieri o danzatori a mare o a palazzo, con quelle scene in barca o su una quasi metafisica spiaggia deserta.
Non è un tradimento, naturalmente: è altra cosa da quello spettacolo e quel testo, quella storia narrata a Zoroastro dal suo amico Desiderio, trascinato sulla riva in seguito al naufragio della nave proveniente da Londra che, dopo la prima voluta da Leo De Berardinis (cui il film è dedicato all'inizio mentre alla fine lo è ai due interpreti di allora) nel 1994 al festival di Santarcangelo, ha girato con grande successo decine di teatri ed è stato pubblicato da Einaudi nel 2002, con l'introduzione di Roberto De Simone. Quel che in teatro, nelle parole poteva essere sogno, ambiguo nel suo apparire verità e assieme invenzione, si materializza nel film con quel tanto di onirico e di favolistico che porta con sé la vicenda di chi rievoca quando, anni prima una sera di carnevale un uomo in maschera, un artista della parola, il cui potere si ribadisce e omaggia raccontandolo esplicitamente, il grande Shakespeare fu a Napoli, si innamorò di lui, Desiderio di nome di fatto, bellissimo giovane guitto e lo portò via in Inghilterra per farlo recitare al Globe nei grandi ruoli femminili dei suoi drammi, da Giulietta a Lady Macbeth, abbandonando senza un saluto il suo amico e compagno di recite Zoroastro. L'amico, sopravvissuto all'ombra delle luci del Palazzo Reale, tra gran teatro del potere e gran teatro dei sentimenti e delle illusioni, aspettandolo e campando di espedienti, spacciandosi per alchimista, ora è si tiene stretta la sua cassetta di unguenti e pozioni fasulle, mentre Desiderio è aggrappato a una cassetta, salvata dal naufragio, che contiene i sonetti d'amore che il grande poeta inglese ha scritto per lui, per il misterioso W.H. spiegato come Will/Desiderio e Heart/cuore, con fogli ormai bagnati e sui quali l'acqua ha fatto scolorire l'inchiostro, come a mettere in dubbio cosa veramente vi fosse stato scritto.
Mistero, illusioni e realtà si confondono ancora, come nella vicenda dei versi del Bardo con appunto le misteriose iniziali di dedica, a ribadire la forza dei sentimenti e quella delle parole, col loro potere illusorio. Come detto, la parola in questo film resta comunque sostanziale, complementare dell'immagine cui la regia ha donato chiaroscuri barocchi con la sua forza e suono della lingua napoletana nell'invenzione baroccheggiante di Cappuccio (sugli echi favolistici del Basile), parlato alto e popolare assieme, che aveva necessità per risultare vero e e evocativo di grandi capacità espressive e abilità attoriali che riescono tutti a dimostrare, ed è il punto di forza di un film come questo, a cominciare dal Desiderio di Preziosi, una vera sorpresa, allo Zoroastro di Giovanni Esposito e lo Shakespeare di Jacopo Rampini con Emanuele Zappariello Desiderio giovane, cui si aggiungono il Don Gaetano di Peppe Servillo, il Vicere di Elio De Capitani e poi Fulvio Cauteruccio e Nando Paone, tutti aiutati nel gioco tra favola e realtà dai bei costumi di Carlo Poggioli. Il film è una produzione Teatro Segreto e Artimagiche film e dovrebbe arrivare in sala a febbraio. 
   

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