Dal Cyrano in teatro-canzone di Arturo Cirillo alla Lisistrata contro la guerra di Amanda Sandrelli, fino a Renato Carpentieri e quell'ossessione di un attore per il Teatro. Sono alcuni degli appuntamenti teatrali in scena nel prossimo weekend.
MILANO - Dopo "Orgoglio e pregiudizio", Arturo Cirillo sceglie il "Cyrano de Bergerac" di Edmond Rostand e, a trentacinque anni dal musical con le musiche di Domenico Modugno, lo riporta al teatro-canzone. Una versione della "famosa e triste vicenda d'amore tra Cyrano, Rossana e Cristiano", in scena all'Elfo Puccini, che punta sul lato più poetico e visionario della storia e parla non solo grazie alle parole, ma anche alle note "che ancora di più smuovono i cuori", da Edith Piaf a Fiorenzo Carpi. Con anche Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Valentina Picello, Giulia Trippetta, Giacomo Vigentini. Fino al 12 febbraio.
MILANO - Ultimo lavoro di un Cechov malato e vicino alla morte, eppure mai così attaccato alla vita, debutta al Menotti "Il giardino dei ciliegi" diretto e interpretato da Rosario Lisma. Una versione che riduce i personaggi a sei e nella quale l'unico barlume di salvezza è nei giovani, i soli capaci di immaginare una nuova vita, nonostante la vendita e la distruzione di quel giardino che da vanto per tutto il vicinato si è trasformato nel simbolo illusorio di un luminoso passato. Con anche Milvia Marigliano, Giovanni Franzoni, Eleonora Giovanardi, Tano Mongelli, Dalila Reas. Dall'8 al 26 febbraio.
ROMA - Una piovosa notte invernale. Un cabarettista dalla lunga e non sempre fortunata carriera va a trovare la figlia accompagnato da un giovane collega. Ma c'è di mezzo una bega familiare da risolvere e la figlia non gradisce l'intromissione del padre, da sempre assente e fuggiasco. Renato Carpentieri è all'India, protagonista, insieme Vincenzo Abbate e Maria Vittoria Argenti, de "La stoffa dei sogni", spettacolo di Massimiliano Civica, dal testo di Armando Pirozzi, che esplora il rapporto di un vecchio uomo di teatro con la sua professione-ossessione, ma anche quello tra Maestro e allievo, talvolta persino più tenace di quello tra un padre un figlio. Fino al 12 febbraio.
ROMA - Fra castelli incantati e chiavette magiche, amori infiniti e amori tragicamente distrutti, Mario Incudine torna a vestire i panni di "Barbablù", la favola noir di Costanza Di Quattro, in cui il cattivo per eccellenza racconta la sua vera storia, tra i sette amori vissuti e le sette vite distrutte. Al Vittoria con la regia di Moni Ovadia. Fino al 12 febbraio.
TORINO e ROMA - Doppio debutto per "Closer", la pluripremiata pièce di Patrick Marber, diventata anche film con la regia di Mike Nichols. Al Gobetti di Torino è di scena la versione diretta e interpretata da Fabrizio Falco con Davide Cirri, Eletta Del Castillo, Paola Francesca Frasca, che pone l'accento sui motivi per cui si mente. All'Argot Studio di Roma è invece Duné Medros a esplorare la dualità e ambivalenza di ogni personaggio. Con Lidia Fili Aicardi, Nila Prisco, Lorenzo Terenzi e Stefano Cisano. Dal 14 al 19 febbraio; e dal 9 al 12 febbraio.
MESSINA - Paladina delle donne sin dal IV secolo prima di Cristo, la "Lisistrata" di Aristofane è al Vittorio Emanuele con il volto (e i panni contemporanei) di Amanda Sandrelli, diretta da Ugo Chiti. Un allestimento che è una metafora del presente, con la protagonista di fronte ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili come la guerra che da questi viene generata, ma che sono immancabilmente attributi maschili. Con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti. Dal 10 al 12 febbraio.
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