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Bocelli dona il plasma, 'ho avuto il Covid'

Bocelli dona il plasma, 'ho avuto il Covid'

Anche moglie e figli. Artista contribuisce allo studio Aoup Pisa

PISA, 26 maggio 2020, 20:32

di Gabriele Masiero

ANSACheck

Andrea Bocelli in un 'immagine di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Bocelli in un 'immagine di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Bocelli in un 'immagine di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

PISA - Ha scoperto di essersi ammalato di Covid solo facendo il tampone: era asintomatico e stava bene tanto che quando ha saputo di esser positivo si è "tuffato in piscina". Ora, completamente guarito, ha deciso di aiutare gli altri malati donando il suo plasma iperimmune. Per questo ieri Andrea Bocelli è andato all'ospedale Cisanello di Pisa per sottoporsi a un prelievo nell'ambito della sperimentazione condotta dall'Aoup col professor Francesco Menichetti e dall'ospedale San Matteo di Pavia per la cura con gli anticorpi di chi il virus lo ha già sconfitto. Rendendo anche pubblico che, con la sua famiglia, era tra gli italiani colpiti dalla malattia. Ad accompagnarlo la moglie Veronica Berti: a sua volta ha donato il plasma, ma 'normale'. Come spiega l'ospedale "non è possibile utilizzare il plasma iperimmune delle donne" che hanno avuto figli.
Ai giornalisti che lo hanno atteso di fronte al Centro prelievi di Cisanello, Bocelli è parso sereno. La malattia per lui e i suoi familiari si è mostrata in forma lieve: solo febbre a "37,2 37,3 chi l'ha avuta". La scoperta il cantante l'ha fatta il 10 marzo, un mese prima del concerto che ha tenuto, in solitaria, nel Duomo di Milano a Pasqua. Era il 12 aprile ed era già guarito. Su Fb Bocelli ha poi spiegato di non averne subito parlato "per non allarmare inutilmente i miei fan, per rispetto verso coloro che hanno contratto il virus con ben altre conseguenze, ed anche per tutelare la mia famiglia".
"Perfettamente guarito già prima della fine di marzo - ha aggiunto su Fb -, oggi nuove priorità m'impongono di rinunciare a quel riserbo che ho finora perseguito quale scelta di responsabilità. Ho immediatamente risposto 'presente' alla possibilità di donare il sangue, per lo studio sulla cura del Covid. Un piccolo gesto, ma irrinunciabile, con cui faccio la mia piccola parte".
Commentando la situazione determinata dall'epidemia Bocelli ha anche detto ai giornalisti: "Ciò che è successo è qualcosa di incomprensibile: il fatto che un virus che appartiene alla famiglia dei virus che portano l'influenza possa mettere in ginocchio un mondo intero è una cosa che ancora oggi faccio fatica a metabolizzare". E ha poi aggiunto: "Ci sono tante riflessioni da fare: grazie a Dio non ricopro ruoli politici, perciò non sono chiamato a prendere decisioni e non vorrei neppure essere nei panni di chi deve prenderle. Capisco che c'è stato un momento complicatissimo quando c'è stata l'emergenza negli ospedali però io mi guardo intorno e ora vedo una situazione assolutamente normale, quello che non è normale è il comportamento di coloro che ancora oggi temono questo virus come la lebbra e un Paese in ginocchio perché le attività stentano a riprendere": "Ora passati due-tre mesi cominciamo ad avere intanto le cure, a capire che il virus si è indebolito".

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