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Dopo 5 anni torna Cage The Elephant

Dopo 5 anni torna Cage The Elephant

"Social Cues" quinto titolo per band guidata da Matt Shultz

ROMA, 19 aprile 2019, 09:39

di Paolo Biamonte

ANSACheck

Cage the elephant - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cage the elephant - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cage the elephant - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - A cinque anni di distanza da "Tell Me I'm Pretty", l'album prodotto da Dan Auerbach che ha vinto il Grammy per il miglior album rock, arriva sul mercato "Social Cues", quinto titolo in studio dei Cage The Elephant, la band guidata da Matt Shultz che si è conquistata un posto di primo piano sulla scena contemporanea attraverso l'eclettismo più disinibito. Ma se nei lavori precedenti si avvertiva che il senso complessivo era proprio quello di muoversi il più possibile nell'ampissimo territorio delle loro influenze, quasi l'obiettivo fosse non dare punti di riferimento all'ascoltatore, in questo nuovo lavoro Shultz e compagni manifestano una raggiunta maturità.

Non che i Cage The Elephant siano approdati a uno stile definito, men che meno inquadrabile in una categoria tradizionale. Ma c'è un filo comune ben riconoscibile nelle varie escursioni attraverso filoni musicali che vanno dalla New Wave a David Bowie (evocato con una citazione quasi letterale nella title track), dal Dream Rock all' Indie, dalla psichedelia al pop al Glam Rock e che sono tenuti insieme da un clima di ispirazione cinematografica, in particolare autori come Fassbinder e Aronowski, per ricordare due nomi citati dalla band. Evidentemente ha funzionato bene la collaborazione con il produttore John Hill, non a caso uno capace di lavorare al fianco di Florence and The Machine ed Eminem, Rihanna e Portugal.

The Man, Jay Z e Pink come i The Vaccines. E non è certo casuale che l'ospite di "Night Running" sia Beck, che dell'eclettismo ha fatto una religione musicale. Il tema di fondo dell'album è il prezzo che le rockstar pagano in termini di stress mentale e disastri sentimentali (Shultz è reduce da un divorzio). Non certo una novità, soprattutto per chi, provenendo dall'Indie, arriva alla notorietà attraverso un percorso che è notoriamente logorante sul piano fisico e psicologico. Band come Cage The Elephant non cercano l'originalità, che può anche essere un equivoco: il loro lavoro è concentrato sulla rielaborazione dei materiali che hanno alimentato e alimentano la loro passione per il rock'n'roll. E' il modo in cui viene fatto questo lavoro che conta. Anche quando, per trovare la propria identità, bisogna lottare con i propri fantasmi.

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