La traiettoria positiva iniziata nel
2013 e proseguita nel 2014 dal mercato discografico in Italia
trova una decisa conferma anche nel 2015, con un incremento del
21%. E quanto emerge dai dati raccolti da Deloitte per FIMI, che
evidenziano un fatturato di 148 milioni di euro al sell in.
Seguendo un trend ormai comune a tutto il mercato mondiale il
segmento digitale risulta sempre più importante rappresentando
oggi il 41% del mercato contro il 38% del 2014. L'innovazione
nel settore discografico in Italia è in particolare guidata
dallo streaming, con servizi come TIMmusic, Spotify, Apple
Music, Google Play e Deezer, che trascinano i servizi in
abbonamento, soprattutto premium, con un +63% (e che
rappresentano il 45% del digitale). Complessivamente i servizi
premium hanno generato oltre 26 milioni di euro contro i poco
più di 14 milioni dei servizi free che includono YouTube
(cresciuti del 38%).
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