Ralph Lauren diventa piu'"verde"
adottando un nuovo metodo di tintura: Color on Demand, una
piattaforma rivoluzionaria che non produce acque reflue,
potrebbe rivoluzionare in modo più sostenibile, più efficace e
più veloce il modo con cui l'industria della moda affronta la
tintura del cotone.
Ogni anno la tintura di tessuti utilizza migliaia di miliardi
di litri d'acqua, generando circa il 20% delle acque reflue a
livello globale. Ralph Lauren conta di lanciare capi prodotti
con Color on Demand entro la fine dell' anno e di utilizzare la
piattaforma nell'80% dei suoi prodotti in cotone di qui al 2025.
Giusto in tempo, mentre un nuovo studio del sito specializzato
"Business of Fashion" rivela che il settore della moda ha molto
da fare per l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibili
adottati dalle Nazioni Unite con l'agenda 2030.
Per il nuovo progetto Ralph Lauren si è avvalso
dell'esperienza di quattro società leader nei rispettivi campi:
Dow, per la scienza dei materiali; Jeanologia, per le soluzioni
tecnologiche sostenibili nella tintura e nei sistemi di
trattamento delle acque a circuito chiuso; Huntsman Textile
Effects, specializzata in coloranti e prodotti chimici per
tessili; e Corob, per le soluzioni di erogazione e miscelazione.
In vista della COP 26 di Glasgow, un gruppo di esperti
indipendenti hanno creato un "indice di sviluppo sostenibile"
per quindici gruppi: cinque del polo del lusso tra cui Kering e
LVMH, cinque catene al dettaglio (tra cui H&M, Levi Strauss,
Gap) e cinque nell'abbigliamento sportivo tra cui Nike e Adidas,
dando punteggi sulla base della rispettiva trasparenza,
emissioni di CO2, uso di acqua e sostanze chimiche, materiali,
diritti del lavoro e rifiuti. Nessuna azienda ha ottenuto più di
50 punti su cento in questa classifica, con i migliori risultati
di Kering e Nike (rispettivamente 49 e 47 su cento), mentre la
holding svizzera Richemont, la giapponese Fast Retailing e
l'americano Under Armour sono rimasti sotto 25.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA