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La criminalità organizzata in Israele, una realtà sottovalutata

La criminalità organizzata in Israele, una realtà sottovalutata

Il saggio di Luca Laviola nelle edicole il 12 aprile

ROMA, 07 aprile 2024, 20:04

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il terrorismo e la resistenza palestinesi, la minaccia di Hezbollah dal Libano, le trame di Iran e Siria hanno indirettamente favorito negli ultimi decenni lo sviluppo della criminalità organizzata in Israele. Una realtà misconosciuta all'estero e a lungo sottovalutata nello stesso Stato ebraico, dove ha trovato il terreno propizio per prosperare. A parlarne è Luca Francesco Laviola, nel saggio breve 'La criminalità organizzata israeliana', in uscita nelle edicole il 12 aprile per la collana 'Mafie' di Rcs-Gazzetta dello Sport. Il libro sarà presentato domenica 14 aprile alle 11 nel giardino Dei reietti a Roma con Giampiero Gramaglia, Pietro Suber e Davide Jabes.
    Laviola analizza, in maniera schematica e documentata, un fenomeno che appare pervasivo. Le forze di polizia, concentrate soprattutto a sventare attacchi di matrice araba, specie dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 negli Usa, per molti anni non hanno rivolto sufficiente attenzione alle 'famiglie', che intanto andavano ramificando i propri interessi illegali.
    L'autore ricorda che in un censimento realizzato dalla polizia israeliana e risalente al 2009 erano state mappate sedici 'famiglie' criminali. Tra queste, sei erano composte da ebrei e tre da arabo-israeliani.
    Anche esaminando il rapporto più recente sul fenomeno, elaborato ogni due anni dal Global Organized Crime Index, si mettono in luce diversi aspetti: i danni all'economia, il processo per corruzione a carico del premier Netanyahu, la morsa delle gang sui piccoli imprenditori, il mercato delle armi, il contrabbando di diamanti, il mercato della droga in aumento, gli abusi della polizia e l'impatto del cybercrime. Fino alle connessioni con la guerra di Gaza.
    All'attenzione anche gli intrecci tra politica e criminalità.
    Tra i casi presi in esame quello di Avigdor Lieberman, leader del partito di destra radicale Israel Beitenu (Israele casa nostra), fondato nel 1999 da una scissione del Likud. Figura controversa, ma carismatica, Lieberman è stato anche oggetto per anni di inchieste con l'accusa di corruzione, uscendo alla fine assolto nel processo.
    A gettare nuova luce, in anni recenti, sulla realtà della criminalità organizzata in Israele è stata anche una serie tv di grande successo, Malkot (Queens, regine). In onda dal 2018, racconta la storia di alcune donne sopravvissute alla mattanza tra bande.
   

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