/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Gino Cecchettin, 'in autunno nascerà la fondazione Giulia'

Gino Cecchettin, 'in autunno nascerà la fondazione Giulia'

'Mia figlia simbolo della lotta contro il femminicidio'

TORINO, 12 maggio 2024, 13:01

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Giulia era una persona buona.
    Aiutava chiunque ne avesse bisogno, non sopportava la violenza.
    Con uno sguardo ti metteva dalla parte del torto. Oggi è il simbolo della lotta contro il femminicidio". Così Gino Cecchettin parla della figlia Giulia, uccisa a 22 anni l'11 novembre 2023 dall'ex fidanzato Filippo, un ragazzo che diceva di amarla. È per la prima volta a Torino, al Salone del Libro dove porta 'Cara Giulia' e annuncia, in un incontro molto toccante, la nascita "a ottobre, al massimo novembre" della Fondazione Giulia per per fare formazione nelle scuole promuovendo il dialogo e la prevenzione della violenza.
    "Vogliamo che il suo nome sia associato a un messaggio di speranza e di cambiamento", spiega.
    Di Filippo, l'assassino di Giulia, dice: "Doveva accettare il suo no, probabilmente avrebbe trovato un amore più grande e avrebbe passato con lei il resto della vita anziché dove si trova ora". "Ora so quanto è importante un abbraccio. Ma a Giulia io non potrò più dire ti amo. Ho scritto il libro perché si era tagliata una pellicola. Cercavo un contatto, tutti i non detti, gli abbracci, quello che un padre vuole dare alla figlia e non lo può fare" spiega. "Da mia figlia ho imparato a essere gentile e un po' meno maschio alfa. Quando Elena (la sorella di Giulia, ndr) mi ha parlato per la prima volta di patriarcato ho preso il dizionario e ho capito che aveva ragione. A Giulia è stata negata la possibilità di essere libera. Io supporterò Elena nella sua lotta, anche su alcune tematiche abbiamo punti di vista diversi la sosterrò sempre".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza