SONIA AGGIO, MAGNIFICAT (FAZI, PP
190, EURO 17). Il racconto a due voci di due giovani cugine che
è come se fossero sorelle: la dolce Nilde e l'impavida Norma,
sullo sfondo dell'alluvione che travolse la campagna del
Polesine nel 1951. A dar voce alla loro storia è Sonia Aggio, 27
anni, nel suo primo romanzo 'Magnificat', inserito tra le opere
segnalate dal Comitato di Lettura del Premio Calvino 2022, che
sarà in libreria il 2 settembre per Fazi Editore.
Nata a Rovigo nel 1995, tra i cinque finalisti del Premio
Campiello Giovani nel 2016, la Aggio è autrice di racconti,
pubblicati su 'L'irrequieto' e 'Narrandom', tra cui 'Nella sera
d'inverno' con cui è stata tra i dieci finalisti della call
'Ogni desiderio' indetta dal Premio Calvino con Book Pride e tra
il 2018 e il 2020 ha collaborato con il lit-blog 'Il Rifugio
dell'Ircocervo'.
In 'Magnificat' troviamo Nilde e Norma vivere da sole in un
casolare nella campagna del Polesine, dove scorre il Po, dopo
che la guerra si è portata via le loro madri. Nilde, che è molto
timorosa, vede aumentare la sua ansia quando un pomeriggio la
cugina cade dalla bici. Infatti Norma, bella come la Madonna del
Magnificat che le loro madri veneravano, da sempre punto di
riferimento per Nilde, non è più la stessa: è diventata
scontrosa, non parla più con la cugina e scompare ogni volta che
scoppia un temporale. Cosa è successo quel giorno che è caduta
dalla bicicletta lungo l'argine del fiume? Cosa spinge Norma ad
allontanare Nilde? Protagonista della storia dalle atmosfere
fosche e perturbanti anche una terra dal potere magnetico,
insidiosa come il Po.
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