Anni Novanta. Cuba. Un sogno, una
storia d'amore e una lavatrice. Jerry Calà smette i panni da
attore e debutta da romanziere con il suo "La Lavadora", in
uscita domani (edito da Bibliotheka, 16 euro). Un lavoro portato
avanti con il suo amico e sceneggiatore, Gino Capone, che vuole
essere "un atto d'amore verso un'isola che merita di più", dice
lo stesso attore all'ANSA.
Un romanzo divertente e malinconico, dove il sogno di due
ragazzi italiani di aprire una discoteca all'Avana si trova a
fare i conti con la storia d'amore di uno dei due con la giovane
cubana Juanita. Un idillio messo alla prova da un regalo, una
lavatrice (la lavadora), che ben presto si trasforma in una
sorta di totem malefico per gli abitanti di un piccolo villaggio
e che finirà per favorire la crescita interiore della coppia
protagonista.
"La storia nasce da un soggetto cinematografico che avevamo
scritto molti anni fa - racconta Calà -. Era rimasto nel
cassetto fino allo scorso lockdown quando abbiamo deciso di
trasformarlo in un romanzo". Il romanzo "non ha nulla di
autobiografico", spiega ancora l'attore. "L'ispirazione è
arrivata da un viaggio che io e Gino Capone abbiamo fatto in
quegli anni a Cuba - ricorda -. Siamo stati invitati al festival
del cinema latino americano con il mio film 'Ragazzi della
notte'. In quell'occasione abbiamo potuto frequentare la Cuba
vera, non quella turistica. Passeggiando ci siamo imbattuti in
un negozio che vendeva elettrodomestici, nuovi ma di
fabbricazione vecchia. Una cosa abbastanza usuale per noi
occidentali, ma non a L'Avana. Una ragazza guardava la vetrina
trasognata. E quando le abbiamo chiesto perché era così ci
rispose che quello, avere una lavatrice, era il sogno della sua
vita". "Il libro - conclude Calà - vuole anche far pensare e
invitare a delle riflessioni di come il progresso a volte può
sortire effetti diversi, trasformandosi in qualcosa che rompe
gli equilibri invece di aiutare".
Domani ci sarà la presentazione ufficiale alla Mondadori
Duomo, a Milano, e successivamente l'attore sarà in altre città
italiane per raccontare la genesi dell'opera. "E' il mio primo
romanzo, non so come andrà - ammette Calà -, ma quello che posso
assicurare è che noi ci abbiamo messo l'anima, per una terra che
amiamo profondamente".
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