Prevert a parte, è sicuramente
Federico Garcia Lorca il vero grande poeta più popolare presso i
giovani, non solo perché fucilato ancora giovane lui stesso e
sepolto in un luogo sconosciuto (esattamente 80 anni fa) ma
perché l'infanzia per lui era uno stato d'animo: vedeva con gli
occhi di un ragazzino, sognava come i ragazzi sognano in un
profluvio di fantastiche metafore e grazie a una lingua
poeticamente nuova meno astratta, più carnale e aperta ai sensi.
Uno dei suoi punti di forza specie in quel Romancero gitano
pubblicato quando aveva 30 anni è che è il libro più amato e un
po' il manifesto di una poetica, è l'essersi rifatto e aver
rinnovato la metrica, il ritmo del Romancero appunto,
dell'antica e musicale poesia popolare spagnola di cui era
studioso. La vera importanza del mito incandescente e tragico di
Garcia Lorca è stata quella di aver aperto la strada alla
scoperta della grande poesia spagnola, mortificata dal
franchismo, rendendole il posto che le spettava nella
letteratura del XX secolo.
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