Matilde Gioli in un'intervista a
Vanity Fair confessa il suo grande amore per il fidanzato di
Alessandro Marcucci, l'istruttore di equitazione al quale è
legata da un anno. A quanto pare, sembrerebbe che a unire i due
sia stata la passione comune per i cavalli. E con una lunga
dedica d'amore, lo scorso febbraio Matilde ha voluto presentare
ai suoi fan, attraverso il suo profilo Instagram, l'attrice di
Doc ha è pronta a diventare mamma e a sposarsi. L'attrice
racconta che il loro è stato il classico colpo di fulmine. "Era
il 2021, vivevo ancora a Milano e stavo a Roma per le riprese di
"Doc 2", un weekend ero troppo stanca per tornare a casa e
andare al mio solito maneggio. Volevo comunque montare. Ho
cercato su Google un posto nelle vicinanze e chiamato il primo
risultato che mi è apparso. Mi ha risposto lui: "Oggi c'è una
passeggiata alle 11". Mi sono presentata da sola. Non sapeva chi
fossi, glielo hanno detto i suoi collaboratori. È stato amore a
prima vista. Ho dovuto fare io il primo passo. E il primo bacio
è arrivato dopo un mese".
Alla domanda di Vanity se intende sposarsi Gioli risponde:
"Sono pronta a fare io la proposta di matrimonio se non me la
farà presto Ale. Sto temporeggiando perché è criptico e non
vorrei privarlo di un gesto a cui tiene".
Capitolo figli. "Apriamolo, sono pronta anche per loro. Ho un
senso materno fortissimo da quando, fin da ragazzina, mi
prendevo cura dei miei due fratelli più piccoli. Non mi tirerei
indietro nemmeno di fronte a un'adozione".
Com'è essere impegnata nella campagna a favore del
congelamento degli ovociti per preservare la fertilità delle
giovani donne, mentre il governo riconosce solo la famiglia
tradizionale? "Non posso dire di essere felice di chi ci
rappresenta. Sono demoralizzata e per questo, anche se non è una
buona scusa, un po' impigrita. All'università, mentre studiavo
Filosofia politica, ero più militante. Ma non smetto di votare,
di credere di poter cambiare le cose. Per esempio raccontando
che il congelamento degli ovociti è una scelta di libertà e di
autodeterminazione per nulla accessoria, oltre che l'occasione
garantita dalla scienza di non perdere la gioia della
maternità".
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