Anche per Stefano Fresi, attore e musicista 45enne, obbligo di stare in casa e attività bloccata causa coronavirus, ma nonostante questo l'ottimismo non manca. Tra i suoi sogni nel cassetto, quello di interpretare prima o poi Ettore Maiorana. Raggiunto telefonicamente dall'ANSA, l'attore parla di Covid-19, di futuro, di malcostume e dei due film in uscita, quando l'emergenza sarà finita: 'Il grande passo' di Antonio Padovan e 'Il regno' di Francesco Fanuele. "Non vedo segnali cosmici né punizioni divine di fronte alla pandemia di coronavirus - spiega - ma piuttosto qualcosa che bisogna solo affrontare al meglio. Non posso dire, però, di non essere preoccupato, anzi lo sono molto perché non ho mai visto una cosa simile. In famiglia ho persone anziane e sono anche molto preoccupato per gli operatori sanitari". Fresi definisce "folli le persone che fanno finta di niente e continuano ad andare in giro. Sono preoccupato per questo comportamento irresponsabile. E pensare che, solo poco tempo fa, mi si prendeva in giro quando il virus era nella sola Cina e poi è arrivato puntuale il patatrac".
Nel futuro dell'attore, protagonista di pellicole come 'Smetto Quando Voglio' e 'Ogni Maledetto Natale' e voce di Timon in Il Re Leone, due film in uscita rimasti però bloccati. Si tratta de 'Il grande passo' di Antonio Padovan con Giuseppe Battiston, un film di antieroi e sognatori già al Torino Film Festival, e de 'Il regno' di Francesco Fanuele "dove interpreto un autista dell'Atac che scopre che il padre, che lo ha abbandonato trent'anni prima, nel momento della morte gli ha lasciato in eredità un regno para-medievale". E non finisce qui. "Ho in produzione - spiega Fresi - uno spettacolo dal titolo 'Io non sono solo' che dovrebbe essere pronto quest'estate. Un lavoro che parla del senso della comunità che si è smarrito e a cui partecipano mia moglie, Cristiana Polegri (famosa sassofonista jazz), mia sorella Emanuela e Toni Fornari".
I personaggi che vorrebbe interpretare? "Sono tanti, ma soprattutto Ettore Majorana, una persona che continua ad affascinarmi perché, avendo capito a cosa portavano le sue scoperte, ha preferito sparire, fermare i suoi studi, piuttosto che essere responsabile della morte di milioni di persone". Tra le persone che ammira di più l'attore, che insieme a Claudia Gerini avrebbe dovuto iniziare un film di Edoardo Leo dal titolo 'Lasciarsi un giorno a Roma', cita "sicuramente tutto il personale sanitario a cui dobbiamo essere tutti grati e poi, in assoluto, tutte quelle persone che, nonostante mille difficoltà, portano avanti i loro sogni fino alla fine".
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