Una sinfonia di voci e suoni
per un viaggio tra vita e sogno nella rilettura di Alessandro
Serra del capolavoro di Anton Cechov, "Il giardino dei ciliegi".
In scena in prima nazionale al Teatro Massimo di Cagliari -
repliche fino al 16 novembre - ha aperto la stagione del Cedac.
Il visionario spettacolo firmato dal regista del "Macbettu"
(Premio Ubu 2017), prodotto da Sardegna Teatro, descrive "la
distruzione della bellezza" in nome del progresso e del profitto
attraverso le vicende di una nobile famiglia ormai decaduta.
L'ultima opera del grande drammaturgo russo narra la fine di
un mondo e le trasformazioni della società nella Russia
dell'Ottocento, la crisi dell'aristocrazia e l'ascesa della
borghesia in un affresco dove tra futili conversazioni e
dissertazioni filosofiche emergono la vacuità e l'inadeguatezza
delle classi dominanti. Il giardino dei ciliegi di Alessandro
Serra restituisce in un raffinato racconto per quadri, con un
linguaggio simbolico ed evocativo, tra dissolvenze
cinematografiche e giochi di luci e ombre, lo svolgersi di una
silenziosa tragedia e l'incapacità dei protagonisti di agire per
impedire la catastrofe. La trama è nota: il ritorno dalla
Francia di Ljubov' Andreevna Ranevskaja, un tempo ricca
proprietaria terriera, coincide con la messa all'asta del
prezioso giardino. Vani i tentativi d'impedire la vendita, che
anzi si risolverà in favore di Lopachin, il mercante, figlio di
un servo, in una sorta di giustizia sociale. Nel cast Arianna
Aloi, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Marta Cortellazzo
Wiel, Massimiliano Donato, Chiara Michelini, Felice Montervino,
Fabio Monti, Massimiliano Poli, Valentina Sperlì, Bruno Stori,
Petra Valentini.
Una versione inedita e magica del capolavoro di Cechov che
"si apre e si chiude in una stanza speciale, ancora oggi
chiamata stanza dei bambini", spiega il regista.
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