Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Vincent Lindon, politici ignari dei problemi reali

Vincent Lindon, politici ignari dei problemi reali

Attore premiato a Cannes in La legge del mercato

ROMA, 27 ottobre 2015, 12:31

Redazione ANSA

ANSACheck

LINDON, LA MACCHINA CRUDELE DEL LAVORO © ANSA/EPA

LINDON, LA MACCHINA CRUDELE DEL LAVORO © ANSA/EPA
LINDON, LA MACCHINA CRUDELE DEL LAVORO © ANSA/EPA

   I ministri ''in Francia come negli altri Paesi, non conoscono la vita e i problemi reali. Una volta ogni tre mesi dovrebbero essere mandati a vivere una giornata tipo delle persone di cui si dovrebbero occupare''. Lo propone Vincent Lindon, premiato al Festival di Cannes come miglior attore per la sua straordinaria interpretazione di un cinquantenne che cerca di reinserirsi nel mondo del lavoro in La legge del mercato di Stephane Brizé nelle sale dal 29 ottobre in 40 copie con Academy Two.
    Secondo Lindon ''non abbiamo bisogno di politici a cui serve un film per risvegliare la propria coscienza. Ci dovrebbero governare persone che vengono dalla società civile'....
    comunque La legge del mercato al Ministro del lavoro l'abbiamo fatto vedere'' dice sorridendo. Il premio a Cannes l'ha profondamente emozionato ''perche e il più grande riconoscimento del mondo per un attore, ci sono grandissimi che non l'hanno mai avuto. Poi io non avevo mai ricevuto un premio prima. In Francia ho il record dell'attore più nominato ai Cesar che non l'ha mai vinto, ma la cosa non mi da' particolarmente fastidio. Inoltre, in quella sala c'era il gotha del cinema, e la cerimonia era in mondovisione, faceva impressione. Mi ha commosso essere premiato così avanti nella mia carriera. Vincere da giovane ti può fare perdere la testa, io invece non me l'aspettavo''. Lindon, 56 anni, due figli e una carriera costruita su ruoli legati agli aspetti più reali della società, da La crisi a Welcome, e' particolarmente fiero de La legge del mercato, girato solo con un milione e mezzo di euro (in Francia ne ha già incassati oltre sette): ''Brizé è un amico, insieme avevamo già girato Mademoiselle Chambon e Quelches Heures des Printemps.
    L'idea stavolta ci è venuta insieme. Volevamo girare in economia per rispecchiare ciò che raccontavamo, cioè la vita di persone che faticano ad arrivare alla fine del mese- spiega-. Per dare la paga minima sindacale abbiamo rinunciato ai nostri cachet''.
    Girato in 16 giorni, il film ''grazie al cast di non professionisti, utilizzati spesso in ruoli che corrispondono ai loro lavori reali, ha dentro una dose di realtà esplosiva, nei dialoghi, nei movimenti''. Un modo di lavorare che non ha creato problemi a Lindon: ''non sono il tipo d'attore che gira con l'autista o il segretario, non amo il lusso, mi piace osservare le persone, incontrarle per la strada, parlare con loro, lo faccio da sempre. Lavorando con non attori e' fondamentale essere tutti sullo stesso livello, senno' potrebbero sentirsi presi in giro. Usavamo gli stessi mezzi di trasporto, mangiavamo tutti insieme. Si e' creato tra noi un rapporto profondo''. Lui non è il tipo d'attore che ha bisogno ''di passare due mesi in un commissariato per fare un commissario. Non parto dal testo ma dalla fisicita' dei personaggi. Uno stile che viene dall'Italia, basti pensare a Fellini, che spesso ai suoi attori faceva recitare sequenze di numeri invece che battute''.
    Nel film Lindon è Thierry, 51enne disoccupato da 20 mesi.
    Sposato e con un figlio disabile, si sottopone a un percorso umiliante e violento, di stage inutili e colloqui via skype, prima di trovare un posto come guardia di sicurezza in un grande supermercato. Un compito che si complica, quando gli chiedono di spiare gli altri impiegati.. La cosa ''bella e triste è che il film sia stato compreso in tutto il mondo, perchè parla di problemi comuni, dall'Europa al Giappone - dice-. Del mio personaggio amo il coraggio, la dignità la solidità. Non si commisera, non si umilia, c'è sempre per la moglie e il figlio. Se avessi un fratello, un figlio o una figlia così ne sarei fiero''. Lui di Thierry ne conosceva già nella vita: ''Due sono fra i miei più cari amici. Altri ne ho conosciuti in questi mesi, mi fermano e mi ringraziano''. Ma un film puo' cambiare la societa'? ''Secondo me tutta la cultura, puo' provocare un cambiamento positivo nelle persone anche a livello inconscio, come la cattiva televisione puo' renderle piu' negative''.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza