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La Gnu a Venezia per 'The Golden Way. La Via dell'Oro'

La Gnu a Venezia per 'The Golden Way. La Via dell'Oro'

Capolavori dorati incontrano l'arte contemporanea

VENEZIA, 16 aprile 2024, 17:09

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Capolavori dorati della Galleria nazionale dell'Umbria che incontrano altri capolavori, di arte contemporanea, nel segno dell'oro: accade nella Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro di Venezia che, grazie alla sinergia tra i Musei nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei Umbria e la Direzione regionale Musei Veneto, ospiterà dal 17 aprile al 16 giugno 2024 alcune opere del museo umbro in un confronto con importanti lavori di maestri italiani della seconda metà del Novecento, in arrivo da gallerie private e civiche.
    Sei opere di Duccio di Boninsegna, di Gentile da Fabriano, del Maestro della Madonna di Perugia, di Giovanni Baronzio, di Cataluccio da Todi e di Bartolomeo Caporali accanto a sei artisti a noi vicini quali Alberto Burri, Gino De Dominicis, Lucio Fontana, Marisa Merz, Michelangelo Pistoletto e Carol Rama.
    "The Golden Way. La Via dell'Oro" è il titolo della mostra, realizzata in concomitanza con la 60/a Esposizione internazionale d'Arte di Venezia, a cura di Alessandra Mammì, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi. Con una visita guidata le curatrici l'hanno presentata in anteprima alla stampa insieme a Costantino D'Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia, Daniele Ferrara, direttore regionale dei Musei del Veneto, e Massimo Osanna, direttore generale musei nazionali.
    La mostra veneziana, allestita al secondo piano della Galleria Franchetti, è l'anteprima di un progetto che si concluderà poi a Perugia dal 12 ottobre al 19 gennaio 2025 alla Galleria nazionale dell'Umbria, con l'esposizione di ulteriori lavori, che consentiranno di ampliare l'indagine anche nella formula di installazioni e nelle declinazioni che l'uso dell'oro ha assunto nella ricerca di artisti non solo italiani.
    Lo ha anticipato il direttore dei musei umbri D'Orazio presentando la mostra veneziana: "La platea internazionale offerta da Venezia durante la Biennale d'Arte costituisce un'opportunità irripetibile per accendere un faro sui tesori custoditi nella Galleria nazionale dell'Umbria valorizzando in questo caso la sua eccezionale collezione di opere su fondo oro".
    Le opere in mostra costruiscono un percorso unico, attraverso sei dialoghi che, in nome dell'uso dell'oro, per assonanze tecniche, estetiche e concettuali propongono nuovi confronti, suggestioni e prospettive.
    È in questo contesto che l'assoluto del fondo oro nella Madonna col Bambino di Duccio di Boninsegna si avvicina alla dimensione cosmica del Concetto spaziale di Lucio Fontana, o la Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano rivela accanto al Sacerdote, opera giovanile di Michelangelo Pistoletto datata 1957, come l'uso dello specchio del maestro dell'Arte povera nasca proprio dalla visione e dalle riflessioni dell'artista sulla potenza visiva nonché spirituale dell'oro e della sua proprietà di riflettere la luce nella tradizione medievale.
    Venezia e la Galleria Franchetti, che conserva il nucleo di opere a fondo oro e una piccola sezione di dipinti di scuola umbra e toscana facenti parte del lascito del barone Franchetti, si confermano così sede ideale per questi luminosi incontri, come ha sottolineato Claudia Cremonini, direttrice del museo.
    La mostra, ponte tra due Istituti statali afferenti alla Direzione generale musei del ministero della Cultura, ha ricevuto l'apprezzamento anche da parte del direttore, Massimo Osanna: "Una bella collaborazione tra musei, dinamici ed aperti, ed esempio delle possibilità straordinarie che questa può portare. Lavorare sulle contaminazioni tra antico e contemporaneo è la strada da intraprendere".
   

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