Ampliare con un impegno congiunto il
censimento dei beni storico-architettonici, del nostro Paese: è
l'obiettivo dell'accordo siglato tra l'Istituto Centrale per il
Catalogo e la Documentazione del ministero di beni culturali e
turismo e l'Associazione Dimore Storiche Italiane, aggiungendo
ai dati già presenti nel catalogo anche quelli dell'associazione
che raccoglie migliaia di immobili storici distribuiti su tutto
il territorio nazionale.
Istituto per il Catalogo e Associazione dimore storiche,
spiegano dall'Adsi, uniranno competenze e conoscenze per
incrementare la banca dati sugli immobili vincolati, "uno
strumento essenziale per garantire la conoscenza e la
conservazione di un patrimonio" fatto di castelli, ville,
palazzi, masserie, ma anche giardini, boschi e tenute agricole,
che, se debitamente conservati e gestiti, "possono diventare
strumenti di promozione dei valori locali con ricadute positive
sull'economia dei territori e sull'occupazione".
Catalogazione e digitalizzazione, fanno notare dall'Adsi,
"offriranno un punto di accesso unico in cui studiosi,
professionisti e cittadini potranno reperire informazioni
dettagliate su tutti i beni culturali catalogati". E servirà
per progettare e realizzare, in sinergia fra istituzioni
pubbliche e attori privati programmi a medio e lungo termine ed
interventi per valorizzare il patrimonio immobiliare storico
italiano.
Secondo i dati ad oggi disponibili, il patrimonio immobiliare
storico italiano soggetto a vincolo è costituito da circa
200.000 beni culturali, dei quali circa 30.000 privati, che
rappresentano circa il 17% del capitale storico-artistico
complessivo. Un impatto positivo, che a livello europeo, solo
nel 2018 ha mosso 52 milioni di visitatori, e generato un
fatturato di 335 miliardi di euro con la creazione di 9 milioni
di posti di lavoro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA