Una collezione numericamente
piccola, poco più di 300 opere, acquisite in 40 anni, "cogliendo
l'attimo", seguendo spesso l'istinto personale, anche se vicino
aveva persone come Marcel Duchamp o il marito Max Ernst. Una
raccolta, quella fatta da Peggy Guggenheim (1898-1979),
"l'ultima Dogaressa" di Venezia, dove si trasferì nel 1948 fino
alla morte, che però, a detta di Karole Vail, direttrice del
museo-collezione in laguna che porta il nome della nonna, "ha
qualcosa di miracoloso perché ci sono grandi nomi e opere
dell'arte del '900".
Una mostra centrata proprio sulla collezione, con attenzione
alle acquisizioni dall'arrivo a Venezia in poi, dal 21 settembre
al 27 gennaio 2020 a Ca' Venier dei Leoni, sede del museo,
celebrerà la vita veneziana della fondatrice, scandendo mostre
ed eventi che hanno segnato quei trent'anni in laguna. Luogo da
dove sapeva comunque cogliere lo spirito che attraversava l'arte
in Europa e negli Usa, dall'Espressionismo astratto alla ricerca
cinetica, ma anche in Oriente.
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