L'iconografia è quella nota e
ricorda la propaganda sovietica subito dopo la rivoluzione
bolscevica: pugnaci soldati che imbracciano fucili
mitragliatori, felici di offrire il petto per difendere la
patria, sorridenti manifestanti a sventolare bandiere rosse,
leader eterni o comunque supremi in una rilassante atmosfera di
festa della vallata. E, ovviamente, le scritte a rafforzare il
messaggio dell' immagine. Ma questi 12 manifesti hanno più di
una peculiarità: sono disegnati a mano su tela e i protagonisti
hanno gli occhi a mandorla, vengono dalla Corea del Nord. E' la
mostra allestita nella libreria Lovat di Villorba (Treviso).
Le tele sono di proprietà di una donna italiana, di cui si
conosce soltanto il nome, Cristina, che le ha acquistate durante
la sua permanenza a Pyongyang, dove ha vissuto, dal 2009 al
2011, lavorando per una Ong.
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