Né sangue, né occhi neri: solo 33
paia di scarpe dipinte di rosso e disposte in una marcia
simbolica e silenziosa di donne assenti, lungo una strada
cittadina. E' "Zapatos Rojos", progetto d'arte pubblica
dell'artista messicana Elina Chauvet contro il femminicidio e la
violenza sulle donne. Dopo le esperienze di Sestu e San Sperate,
quest'anno l'installazione di Zapatos sarà allestita in piazza
Garibaldi a Cagliari. L'appuntamento è in programma sabato 25
novembre a partire dalle 16.Il progetto nasce nel 2009 a Ciudad
Juarez, città di frontiera del nord del Messico famosa perché a
partire dal 1993 centinaia di donne sono state rapite,stuprate e
assassinate nella più totale impunità. In Europa approda nel
2012, a Milano, per poi diffondersi nelle altre città del mondo,
in Argentina, Spagna, Norvegia, Gran Bretagna, Cile, Brasile,
Stati Uniti e Canada. Ogni edizione di Zapatos Rojos è il
risultato di un lungo lavoro che prevede l'attivazione di una
rete tra istituzioni, associazioni e singole persone e la marcia
rappresenta proprio la rete territoriale che si è costituita.
Curatrici del progetto a Cagliari Lorena Cordeddu (associazione
"Terra Battuta") e Consuelo Dessì (Mezcla Intercultura), con il
patrocinio del Comune e la collaborazione di tutte le altre
associazioni che aderiscono e della cittadinanza. "Fare rete e
l'associazionismo in generale sono importanti per tenere alto il
livello di attenzione sul femminicidio, soprattutto sul sommerso
che i dati non rilevano", ha ricordato stamattina Cordeddu alla
presentazione di "Zapatos Rojos". "Non viene rappresentata la
violenza, questa è la forza di questa manifestazione - ha
aggiunto Dessì - la marcia è simbolo dell'azione che donne e
uomini intendono intraprendere verso il cambiamento di modelli
culturali e sociali che vedono la donna in una posizione di
inferiorità rispetto all'uomo".
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