L'immortale solennità del Mosè, che
sovrasta e affascina con la sua imponenza; la grazia elegante
della Fede e della Carità, e poi la sacralità della Madonna col
Bambino, nello splendore candido e prezioso del marmo che
disegna espressioni, drappi e geometrie imponenti: è una
rinascita che passa dalla luce quella della Tomba di Giulio II
firmata da Michelangelo e custodita nella basilica romana di San
Pietro in Vincoli, monumento oggetto di un importante progetto
di illuminazione, manutenzione e restauro a opera della
Soprintendenza per il Colosseo e del Gioco del Lotto -
Lottomatica.
Il nuovo impianto di illuminazione, grazie al lavoro del
maestro-artigiano Mario Nanni, ricrea le medesime condizioni di
luce su cui Michelangelo nel XVI secolo si basò per la creazione
della Tomba, mediante sofisticate tecniche informatiche e
lampade a led di Viabizzuno. A questo si è unito il lavoro del
restauratore Antonio Forcellino, che ha recuperato i colori del
marmo di Carrara, lasciando però la patina del tempo.
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