Patriote impegnate per l'Unità
d'Italia e per la sua liberazione, neofite elettrici chiamate ad
eleggere il primo Parlamento repubblicano, semplici contadine
meridionali in lotta per il diritto all'esistenza, cittadine
mobilitate per rivendicare i diritti civili e scrittrici
meridionaliste che hanno raccontato l'anima del Sud: è un punto
di vista squisitamente femminile quello proposto nella mostra
'Donne tra analfabetismo ed emancipazione: dalle carte di
Tommaso Fiore', allestita a Roma dal 24 gennaio al 15 marzo
presso la sede dell'Istituto della Enciclopedia Italiana
Treccani. A cura di Rosa Maria Capozzi, Vania Fazio e Loredana
Lucchetti, l'esposizione racconta il fondamentale contributo
delle donne nella storia d'Italia dal dopoguerra ai primi anni
Settanta del Novecento partendo dal carteggio di Tommaso Fiore,
scrittore e critico pugliese (autore di Un popolo di formiche),
una delle figure più significative del meridionalismo
democratico e socialista. Tra i materiali in esposizione, più di
30 documenti originali che costituiscono una parte del Fondo
Fiore, oltre alle lettere, i libri, i manoscritti, gli articoli,
le foto, i filmati e a importanti carteggi tra Fiore e
personaggi di rilevanza nazionale del panorama politico e
culturale dell'epoca (tra i tanti, Benedetto Croce, Sandro
Pertini, Piero Gobetti, Gaetano Salvemini, Giangiacomo
Feltrinelli, Pier Paolo Pasolini, Enzo Biagi, don Milani,
Leonardo Sciascia).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA