Sculture come icone di un mondo che cambia e che definisce continuamente i suoi limiti e le sue prospettive: si intitola "Barbara Hepworth: Sculpture for a Modern World", la prima grande retrospettiva che la Tate Britain di Londra dedica a partire dal prossimo 24 giugno alla scultrice Barbara Hepworth (1903-75).
Il percorso espositivo presenta tutta la ricerca espressiva della Hepworth, nel tentativo di contribuire a colmare il vuoto di attenzione con il quale troppo spesso è stato accompagnato il suo lavoro, e proprio in considerazione del ruolo centrale che ebbe nel contesto artistico internazionale.
La pietra, il bronzo, il legno; i lavori pensati e realizzati nel suo studio; quelli concepiti per stare in mezzo alla natura, al chiuso o su un palco, fino alle opere monumentali: sono oltre settanta le opere presentate nella mostra - curata da Penelope Curtis, Direttrice della Tate Britain, e da Chris Stephens, Responsabile Display e Curatore di Arte Moderna assistito da Inga Fraser e da Sophie Bowness, nipote dell'artista - per ricostruire passo dopo passo la carriera della Hepworth e le sue collaborazioni, partendo dagli inizi negli anni '20.
La totale compenetrazione tra vita quotidiana e arte arriverà a partire dalla fine degli anni '30, quando la scultrice e il secondo marito Ben Nicholson (1894 - 1982) si dedicano insieme alla creazione artistica: da un lato le sculture di lei (ma anche tessuti, disegni, collage e fotogrammi raramente esposti in pubblico), dall'altro dipinti, incisioni e disegni di lui, in un dialogo vivo e proficuo tra due sensibilità.
Si procede poi con l'evoluzione della Hepworth verso le forme puramente astratte - i lavori di questo periodo, come Discs in Echelon (1935) e Single Form (1937), sono esposti insieme a ritagli di giornale che li mostrano a fianco di opere di Alberto Giacometti o di Piet Mondrian -, fino a conclamare la predilezione per il legno negli anni '40, in coincidenza con la nuova vita nella cittadina costiera di St. Ives, in Cornovaglia. Oltre a una selezione di fotografie e di filmati per approfondire le modalità con cui le sculture dell'artista furono concepite, alla fine del percorso il visitatore potrà osservare quattro sculture monumentali in mogano risalenti al 1954-55, uno dei vertici raggiunti dalla Hepworth nella sua carriera.
Dopo Londra, dove resterà fino al 25 ottobre, la retrospettiva sarà successivamente presentata al Kroeller-Mueller Museum (Otterlo, Paesi Bassi), dal novembre del 2015 all'aprile del 2016, e in seguito all'Arp Museum (Rolandseck, Germania) dal maggio all'agosto del 2016.
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