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Unicef, 400 milioni bimbi subiscono punizioni corporali

Unicef, 400 milioni bimbi subiscono punizioni corporali

Oggi la prima Giornata internazionale del gioco

ROMA, 11 giugno 2024, 16:15

Redazione ANSA

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Oggi la prima Giornata internazionale del gioco © ANSA/EPA

Oggi la prima Giornata internazionale del gioco © ANSA/EPA

Circa 400 milioni di bambini sotto i 5 anni - ovvero 6 su 10 in questa fascia d'età a livello globale - subiscono regolarmente aggressioni fisiche o punizioni corporali a casa. Di questi, circa 330 milioni sono puniti con mezzi fisici.

   È quanto emerge dai dati Unicef lanciati nella prima Giornata internazionale del gioco nel mese dedicato alla genitorialità. Sempre più paesi stanno proibendo le punizioni corporali sui bambini; oltre la metà dei 66 paesi che hanno vietato la pratica ha emanato una legislazione negli ultimi 15 anni, ma circa mezzo miliardo di bambini sotto i 5 anni rimangono senza adeguata protezione legale.

   "Quando un bambino subisce abusi fisici o verbali a casa, o quando viene privato dell'assistenza sociale ed emotiva dei propri cari, può sentire minato il proprio senso di autostima e lo sviluppo," ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell'Unicef. "Una genitorialità attenta e giocosa - ha aggiunto - può portare gioia e aiutare i bambini a sentirsi al sicuro, a imparare, a costruire competenze e a orientarsi nel mondo che li circonda".

   I dati sottolineano anche le disparità nelle pratiche di assistenza e accesso ad opportunità di gioco. Per esempio, le nuove stime mostrano che circa 4 bambini su 10 fra i 2 e i 4 anni non ricevono sufficienti interazioni o stimoli a casa, il che significa che possono subire una trascuratezza emotiva e un senso di distacco, insicurezza e problemi comportamentali che possono persistere in età adulta.

   I dati mostrano, inoltre, che circa 1 bambino su 5 fra i 2 e i 4 anni non gioca con le persone che se ne prendono cura a casa, mentre circa 1 su 8 sotto i 5 anni non ha giochi o giocattoli a casa. Gli studi mostrano che i programmi per genitori basati su prove di efficacia migliorano l'assistenza, riducono la violenza e il maltrattamento familiare e migliorano la salute mentale di bambini e genitori.

   Questi programmi includono il coaching su approcci positivi, la costruzione di relazioni forti tra genitori e figli e il sostegno al gioco, alle punizioni non violente e alla comunicazione.

   Per assicurare che ogni bambino cresca sentendosi al sicuro e amato, l'Unicef chiede ai governi di rafforzare gli sforzi e gli investimenti. 
   

Brambilla: 'Le punizioni corporali sui bambini sono una sopraffazione'

"Qualunque punizione corporale nei confronti di un bambino o di un ragazzo è una forma di sopraffazione e violenza non tollerabile in sé e comunque priva di giustificazione pedagogica". Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza, commentando i dati pubblicati da Unicef sulla diffusione nel mondo delle punizioni corporali su bambini sotto i 5 anni.

   "Sconcerta - sottolinea Brambilla - pensare che quattrocento milioni di piccolissime vittime nel mondo subiscono regolarmente punizioni con mezzi fisici e che, anche nel nostro Paese, il ricorso alla punizione corporale è ancora ampiamente diffuso e socialmente accettato come strumento di correzione, mentre è provato che quella fondata sulla violenza, fisica ma anche psicologica, non è educazione: colpisce nel corpo e nello spirito, abbassa l'autostima del bambino che la subisce e probabilmente fa crescere adulti violenti. Produce effetti contrari a quelli desiderati e dovrebbe esser vietata innanzitutto dalla ragione prima ancora che dalle leggi. In Italia, su questo punto, le norme vigenti lasciano troppo spazio all'interpretazione. Ceffoni e sculacciate non fanno bene".

   Brambilla ha poi ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella "per aver richiamato l'attenzione, con la sua nota in occasione della giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, sulla necessità di contrastare efficacemente questa grave forma di illegalità che priva i più piccoli del diritto di vivere liberamente la propria età". 

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