Rinviata al ballottaggio del 23 e
24 giugno la partita finale per la conquista del comune di
Avellino che vedrà sfidarsi Antonio Gengaro, candidato del Pd,
del M5s e di due liste civiche di sinistra, e Laura Nargi, vice
sindaco uscente sostenuta da tre liste civiche. Gengaro ha
tagliato il provvisorio traguardo del primo turno con il 36,9
per cento, pari a 11.353 voti.
Buona l'affermazione della lista del Pd che sfiora il 20 per
cento; meno la performance del M5s, la cui lista raccoglie il
5,1. Nargi ha fissato la sua quota al 32,4 per cento, poco meno
di 1.400 voti in meno rispetto a Gengaro. Si è fermato al 21,8
per cento Rino Genovese, il giornalista della Tgr Campania,
sostenuto da cinque liste civiche, tra queste quella ispirata da
Forza Italia e quella di Moderati e Riformisti, che fa
riferimento al consigliere regionale Livio Petitto.
I candidati del centrodestra, che si è diviso, non ottengono
risultati significativi. Modestino Iandoli, Fratelli d'Italia,
si ferma al 4,2 per cento (1.214 voti) mentre Gennaro Romei,
Unione di Centro non va oltre l'1,2 (397 voti). Gli altri due
candidati, Aldo D'Andrea (Unità Popolare) e il civico Vittorio
Boccieri (Progetto Avellino Futura) ottengono rispettivamente il
2,3 per cento e lo 0,75. Sfida rinviata al ballottaggio anche a
Montoro, l'altro comune irpino con popolazione superiore ai 15
mila abitanti, tra il sindaco uscente Girolamo Giaquinto (30,6
per cento pari a 3.857 voti) e lo sfidante Salvatore Carratù
(48,3 per cento pari a 6.084 voti).
Nei 42 comuni irpini interessati al voto, sette i sindaci
eletti già nella giornata di sabato dopo aver battuto il quorum
a Bonito (Giuseppe De Pasquale), Candida (Fausto Picone),
Grottolella (Antonio Spiniello), Carife (Antonio Manzi), Melito
Irpino (Michele Spinazzola), Sant'Andrea di Conza (Gerardo
D'Angola) e Taurasi (Antonio Tranfaglia). Tre le donne sindaco:
Patrizia Reale a Castel Baronia, Annamaria Oliviero a Torrioni e
Fiorella Caputo a Morra de Sanctis.
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