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Voto in condotta, dai 'debiti' con il 6 al rischio bocciatura

Voto in condotta, dai 'debiti' con il 6 al rischio bocciatura

La maggior parte degli studenti pensa che norme scolastiche più severe possano aiutare ad arginare la violenza nelle classi

18 aprile 2024, 16:14

Redazione ANSA

ANSACheck

Voto in condotta, dai 'debiti ' con il 6 al rischio bocciatura - RIPRODUZIONE RISERVATA

   La stretta sulla condotta scolastica, in dirittura d’arrivo in Parlamento, non spaventa gli studenti. Tra i futuri destinatari del provvedimento, ben 7 su 10 affermano che punizioni più severe per gli alunni violenti potrebbero aiutare, almeno in parte, a riportare un maggiore ordine nelle nostre classi. Anche se, oltre la metà di loro (37% del totale) ritiene che l’aumento dell’aggressività a cui stiamo assistendo da un paio d'anni a questa parte non sia da ricercarsi solo nella scuola quanto in un trend generale della società. A sostenerlo sono 2.000 studenti delle superiori, interpellati dal portale Skuola.net.

Al tempo stesso, però, i ragazzi non nascondono una parte di responsabilità da imputare a loro stessi. Per il 23%, a contribuire alla crescita del fenomeno potrebbe esserci una certa difficoltà di questa generazione a sottostare agli ordini. Mentre per il 21% ad “armare la mano” ai violenti potrebbero essere soprattutto dei genitori troppo permissivi. Non manca, infine, chi sostiene (14%) che i docenti non abbiamo più l'autorevolezza di un tempo.

Insegnanti che, come detto, è verosimile che dal prossimo anno scolastico avranno un alleato in più per difendersi. Se la Camera confermerà il testo appena approvato dal Senato: il voto di condotta avrà un suo peso già a partire dalle scuole medie, alle superiori sarà più facile bocciare con il 5 in “comportamento”, con il 6 si andrà incontro al debito formativo e per chi non supererà l’8 ci saranno delle penalizzazioni in vista del voto di Maturità. Circostanze, queste, che potrebbero chiamare in ballo non pochi studenti, specie in determinati indirizzi. Non tanto in riferimento alle fattispecie più gravi, quanto a quelle intermedie. Basta scorrere gli ultimi dati ministeriali a disposizione.

Alla fine dell’anno 2021/22, infatti, quasi nessuno (lo 0,1%) tra gli alunni delle superiori ha ricevuto una insufficienza in condotta; il dato più alto è quello registrato negli istituti professionali (0,4%). Ma già in corrispondenza del 6, quindi a rischio debito, la platea si allarga notevolmente: in media lo ha avuto il 2,4% degli studenti. Negli istituti tecnici, però, diventano 3,4% e nei professionali addirittura il 7,2%. Stiamo parlando di migliaia di ragazze e ragazzi. Solo nei licei si viaggia tranquilli: ad aver avuto sei è stato lo 0,6%.

Ancora più alti sono i numeri di quanti potrebbero avere spiacevoli conseguenze al termine del percorso, vedendo il punteggio di maturità abbassato proprio per colpa di una condotta non specchiata. Sommando i sette e gli otto, si arriva a sfiorare il 40% degli iscritti totali: l’8,9% ha preso 7, il 29,8% non è andato oltre l’8. Ma, di nuovo, nei tecnici e nei professionali la preoccupazione dovrebbe aumentare: nel primo caso è quasi la metà (47,9%) ad aver preso tra il sette e l’otto, nel secondo si è andati ben oltre (52,8%). Al liceo, anche qui, la situazione più incoraggiante: i sette/otto sono stati il 29%.

Nei percorsi più complicati, dunque, ad essere al riparo da brutte sorprese potrebbero essere davvero in pochi. A fronte di una media del 59,2% di alunni delle superiori che, sempre nell’anno 2021/22, è riuscito ad andare oltre l’8 in condotta, nei tecnici a farcela è stato il 48,6% mentre nei professionali ce l’ha fatta solo il 39,7%. Nei licei, al contrario, sono la stragrande maggioranza, il 70,3%.

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