Nel loro appello i firmatari
chiedono a rettrice, componenti del Senato accademico e Cda
dell'Ateneo fiorentino di seguire l'esempio di Torino, per "non
abdicare ai fondamentali valori di umanità e solidarietà di
fronte ad una strage ripugnante che si sta svolgendo, giorno
dopo giorno, proprio sotto i nostri occhi". Serve, è scritto
nelal lettera, un "'segnale forte di dissenso' contro le
politiche di Israele, convintamente sostenute dal Governo
italiano, 'per evitare un'escalation che rischia di essere senza
ritorno', e 'contro la follia della guerra'". Per lo stesso
motivo i firmatari invitano i propri colleghi a "opporsi
all'approvazione di eventuali progetti redatti in risposta al
bando Maeci nei propri dipartimenti". I firmatari concludono
affidandosi alla sensibilità dei propri rappresentanti,
dicendosi certi "che le loro parole saranno prese in seria
considerazione anche se al momento la missiva non ha ancora
ricevuto una risposta ufficiale. I firmatari hanno preannunciato
ulteriori iniziative nel prossimo futuro per ottenere risposta
alle proprie istanze e per mantenere alta l'attenzione sul
massacro di Gaza.
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