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Arrestato sindaco nel Barese e il marito dell'assessora ai trasporti del Pd che si è dimessa

Arrestato sindaco nel Barese e il marito dell'assessora ai trasporti del Pd che si è dimessa

L'inchiesta riguarda un'associazione finalizzata alla corruzione elettorale con l'acquisto di voti, anche a 50 euro l'uno, alle amministrative del 20 e 21 settembre 2020. Dieci in totale le misure cautelari. Maurodinoia si è dimessa anche dal partito

BARI, 04 aprile 2024, 19:40

Redazione ANSA

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Corruzione elettorale, arrestato sindaco nel Barese - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il sindaco di Triggiano (Bari), Antonio Donatelli, e Sandro Cataldo, marito dell'assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e referente del movimento politico Sud al centro, sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l'accusa di corruzione elettorale nell'ambito di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia su una presunta compravendita di voti per le elezioni comunali di Triggiano del 2021. L'indagine è stata avviata dopo il ritrovamento, il 6 ottobre del 2021 in un cassonetto per l'immondizia, di frammenti di fotocopie di documenti d'identità e codici fiscali.

 Anche l'assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, è indagata per corruzione elettorale nell'ambito dell'inchiesta che questa mattina ha portato all'esecuzione di dieci misure cautelari. L'indagine è coordinata dalla procura ordinaria e non viene contestato il voto mafioso.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, "ha accettato le dimissioni dall'assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia" che  ha rassegnato le sue dimissioni anche dagli organismi del Partito Democratico. 

Video Corruzione elettorale nel Barese, arresti

 

 

Secondo quanto accertato, un'associazione finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe permesso di comprare voti, anche al prezzo di 50 euro l'uno, alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano, in provincia di Bari.

Per quanto riguarda Grumo Appula, i fatti risalgono a settembre del 2020. In quel caso il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell'allora assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale, Nicola Lella, oggi destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti ci sono due fogli su cui era riportato un elenco di cittadini-elettori già 'catalogati' per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale: a loro doveva essere versata la somma di 50 euro quale corrispettivo per l'acquisto del voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un 'ok' per certificare l'avvenuto ritiro della somma pattuita. 

'Voti comprati per eleggere Maurodinoia. 50 euro per indicare suo nome sulle schede elettorali'

 Anche per l'elezione nel 2020 di Anita Maurodinoia (Pd) nel Consiglio regionale della Puglia, suo marito Sandro Cataldo, referente del movimento Sud al Centro, avrebbe acquistato voti per 50 euro. E' quanto emerge dall'indagine della procura di Bari sui voti acquistati per le amministrative del 20 e 21 settembre 2020 per le elezioni a Grumo Appula e per le regionali che si svolgevano contemporaneamente. Cataldo è finito ai domiciliari mentre sua moglie Mauroinoia, indagata, si è dimessa dall'incarico di assessora. Nell'inchiesta rientra anche una presunta compravendita di voti per le elezioni amministrative dell'ottobre 2021 a Triggiano per la quale il sindaco, Antonio Donatelli è stato messo ai domiciliari.

Secondo quanto si legge nell'ordinanza, "negli accertamenti condotti dai carabinieri emergeva che la promessa e la consegna della somma di euro 50 erano finalizzate ad indicare quale preferenza sulle schede elettorali anche Anita Maurodinoia alle elezioni regionali che si svolgevano contemporaneamente alla comunali".

Dell'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe fatto parte anche il candidato consigliere comunale a Grumo, Nicola Lella, poi diventato assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale e oggi arrestato e portato in carcere.

Tra le promesse in cambio del voto c'era anche quella di ottenere un posto di lavoro. Il meccanismo prevedeva l'acquisizione dei dati personali di numerosissimi elettori (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico e sezione elettorale), con vera e propria 'schedatura' in elenchi in ordine alfabetico e mediante la raccolta e la catalogazione di copia dei documenti d'identità e delle tessere elettorali, per costituire un database informatico-anagrafico. Cataldo è ritenuto "capo e promotore dell'associazione, ideatore del programma criminoso" per la cui esecuzione si sarebbe "accordato con Lella". 

Arresti a Bari, gip 'esistenza sistema politico clientelare'

 "Le dinamiche inerenti gli illeciti elettorali" a Bari trovano "riscontro effettivamente nelle indagini di altri procedimenti penali inerenti diverse tornate elettorali e in diversi territori (Bari, Ceglie del Campo, Grumo Appula) a conferma dell'esistenza di un sistema politico clientelare e di una macchina organizzativa che si attiva con modalità illecite in ogni competizione elettorale". E' un passaggio dell'ordinanza firmata dal gip Paola Angela De Santis, che oggi ha portato all'esecuzione di dieci misure cautelari nel Barese per corruzione elettorale. Nell'ordinanza vengono riportati stralci delle accuse della Procura di Bari, secondo i pm esiste "un sistema escogitato da Sandro Cataldo", marito della dimissionaria assessora regionale Anita Maurodinoia, indagata, "per controllare l'effettivo esercizio del voto in favore del suo partito politico" Sud al Centro e "della moglie Anita Maurodinoia, in particolare mediante formule di voto da imporre agli elettori". 

Schlein: "Il Pd non tollera voti sporchi o comprati"

 "La vicenda di Triggiano, se le accuse saranno confermate, è gravissima. Voglio chiarire innanzitutto una cosa, la linea del Partito Democratico è molto chiara: non accettiamo voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati. Chi pensa che la politica sia un taxi per assecondare ambizioni personali senza farsi alcuno scrupolo non può trovare alcuno spazio nel partito che stiamo ricostruendo, qui deve trovare porte chiuse e sigillate. C'è qualcosa che viene prima del consenso ed è il buon senso". Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.

 

 

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