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A Milano 15mila al corteo per la Palestina, ferita un'agente

A Milano 15mila al corteo per la Palestina, ferita un'agente

Fischi a Israele, sassi contro Carrefour. Sit in in tutta Italia

MILANO, 25 febbraio 2024, 10:25

di Federica Zaniboni

ANSACheck

In migliaia al corteo pro Palestina a Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

In migliaia al corteo pro Palestina a Milano -     RIPRODUZIONE RISERVATA
In migliaia al corteo pro Palestina a Milano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per la Palestina e "contro il genocidio" che si sta compiendo a Gaza. In migliaia sono arrivati a Milano da tutta Italia per partecipare al corteo nazionale contro la guerra che ha sfilato per le vie della città e al quale hanno partecipato sindacati, antagonisti, associazione dei Palestinesi d'Italia e dei Giovani Palestinesi, 15mila persone circa, anche se gli organizzatori sostengono che in piazza ci fossero oltre 20mila persone.


Un corteo che si è svolto senza problemi ma nel quale ci sono stati alcuni momenti di tensione quando una decina di partecipanti, con abiti neri e il volto coperto, si è staccata all'altezza di piazzale Principessa Clotilde e ha imbrattato un supermercato Carrefour, danneggiando le vetrine con dei sassi.


Un'agente della polizia locale, che si trovava su un'auto contro cui sono state lanciate delle pietre è rimasta ferita alla testa in modo non grave e portata al vicino ospedale Fatebenefratelli dai sanitari del 118. Altre due auto della Gdf sono state danneggiate nello stesso momento. Altri attimi di tensione in piazza della Repubblica dove un gruppo di attivisti, sempre a volto coperto, ha cercato di imboccare via Turati per raggiungere il consolato degli Stati Uniti, e ha lanciato oggetti e anche due ordini incendiari - che non si sono accesi - contro gli agenti in tenuta antisommossa che hanno impedito l'accesso e li hanno fatti indietreggiare.


Ma si è trattato solo di brevi momenti. Il corteo, monitorato da polizia, carabinieri e polizia locale, è arrivato a destinazione in largo Cairoli intorno alle 17.15. Tra i cartelli esposti, anche alcune sagome "insanguinate" di politici, tra cui la premier Giorgia Meloni, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e i ministri Guido Crosetto e Giuseppe Valditara ("Predicano 'pace' ma diffondono odio e violenza" ha commentato il segretario della Lega). C'è stato anche chi ha appeso allo zaino un avviso alle forze dell'ordine, dopo quello che è accaduto ieri a Pisa: 'Ad ogni manifestante picchiato, risponderemo tutti assieme e tu poliziotto violento verrai identificato come schiavo dello Stato". Presente alla manifestazione, a pochi passi da piazzale Loreto, anche l'ex deputato 5 Stelle Alessandro Di Battista.


Bandiere di Israele bruciate, fischi alla vista di quella che sventola davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale ma soprattutto inviti a "fermare il genocidio" sono stati il leitmotiv del corteo milanese. Ma manifestazioni si sono svolte anche in altre città. In Friuli-Venezia Giulia gli attivisti sono scesi in piazza sia a Trieste che a Udine, a Roma è andato in scena un flashmob in piazza del Campidoglio a cui ha partecipato anche il segretario della Cgil nazionale Maurizio Landini. Qui diverse associazioni tra cui Anpi, Acli e studenti hanno sventolato una grande bandiera della pace mentre a Torino, gli studenti del Collettivo di Giurisprudenza hanno fatto sapere di aver presentato un esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja "per capire - hanno scritto in una nota - se Netanyahu è solo un premier incapace di difendere il proprio popolo o meriti di essere incriminato per aver deliberatamente ignorato i segnali di pericolo relativi al 7 ottobre, al fine di avere una giustificazione per perseguire quella che sembra essere una sua scelta strategica per risolvere il conflitto palestinese". 

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