"C'è tutto un mondo che a parole si schiera e si mobilita a favore dei diritti civili, ma tace e volge lo sguardo dall'altra parte rispetto a stupri e torture, già ampiamente documentati, sulle donne ebree aggredite, massacrate ed esposte pubblicamente dai terroristi di Hamas. Un silenzio complice e assordante". Così all'ANSA il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun.
"A nome di tutta la Comunità ebraica di Roma, unisco la mia voce a quanti nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne dicono un No alto e forte a qualsiasi forma di prevaricazione, abuso, persecuzione o, peggio, violenza e omicidio di genere", aggiunge Fadlun.
"Il no alla violenza deve valere sempre e ovunque, mentre colpisce il silenzio di quanti e quante proclamano a parole la necessità di rispettare la donna, la sua libertà, l'eguaglianza di genere, per diventare poi afoni quando si tratta di condannare senza se e senza ma il 7 ottobre - sottolinea ancora Fadlun - : la più orribile, imponente e sistematica violenza di massa commessa ai danni di persone inermi, bambine, giovani, anziane, in quanto ebree e in quanto donne".
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