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Ucraina: Ictp (Unesco), non si chiuda con scienziati russi

Ucraina: Ictp (Unesco), non si chiuda con scienziati russi

Scandolo, capo Centro di fisica in Giornata di Scienza per pace

TRIESTE, 10 novembre 2022, 10:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Continuare le collaborazioni a livello internazionale è importantissimo; bisogna tenere aperti i ponti, la scienza è uno strumento di dialogo. E invece non solo a livello politico ma anche all'interno della comunità scientifica si stanno sviluppando allergie a collaborazioni con Paesi che chiaramente sono dalla parte del torto per ovvii motivi". E' il messaggio che Sandro Scandolo, coordinatore della ricerca all' International Centre for Theoretical Physics (Ictp) di Trieste, lancia in occasione della Giornata internazionale della scienza per la Pace e lo sviluppo che cade il 10 novembre.
    "Il Cern ha annunciato che nel 2024 sospenderà ogni collaborazione con la Russia", ha detto, ricordando che la indicazione dei vari governi europei ai centri di ricerca è cessare relazioni di ricerca con Mosca. "Conosco personalmente scienziati russi che sono colpiti dalle sanzioni scientifiche anche se personalmente sono in disaccordo con quanto sta succedendo nel Paese a livello politico", ha aggiunto. Dunque, "è importante che gli scienziati si rendano conto che questo è un problema per la scienza - ha continuato Scandolo - che invece dovrebbe rimanere un territorio neutrale. 'Possiamo dividerci per le idee politiche e religiose, ma davanti a un'equazione matematica siamo tutti d'accordo', diceva il fondatore dell'Ictp, Abdul Salam", ha ricordato. "La scienza è riconosciuta a livello internazionale come uno strumento diplomatico proprio per la sua capacità di mettere attorno a un tavolo persone di Paesi che altrimenti non si sarebbero mai parlati". Non è un caso se l'Ictp, a Trieste, confine meridionale dell'ex cortina di ferro, è stato storicamente "in anni difficili luogo dove si è continuato a fare ricerca internazionale. Era l'unico posto dove gli scienziati sovietici potevano dialogare con quelli americani". Tant'è che anche ora il centro ospita ancora colleghi russi: "Abbiamo realizzato un programma per l'accoglienza di scienziati ucraini, ma non per questo abbiamo chiuso i ponti con la Russia", ha concluso.
   
   

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