Anche l'intelligenza artificiale
entra nel bagaglio dei moderni investigatori di polizia per
intercettare l'espansione delle forze criminali, in particolare
della 'ndrangheta. Ne ha parlato oggi a Venezia, alla IX
Conferenza sulla cooperazione internazionale tra le forze di
polizia il vice direttore della Pubblica Sicurezza, prefetto
Vittorio Rizzi, sottolineando che i pilastri di questa
cooperazione "non sono solo lo scambio di informazioni e dati,
ma soprattutto lo scambio di esperienze". E in questa direzione,
ha ricordato, l'Italia si è fatta promotrice di nuovi strumenti,
come il Law Enforcement Forum, che ha unito tutti i paesi
dell'Unione in un confronto volto alla prevenzione dei rischi di
infiltrazione della criminalità organizzata nel piano di
implementazione delle risorse del Pnrr e, in ambito Interpol,
con la conduzione del progetto I-CAN (Interpol Cooperation
Against Ndrangheta). Programma che, per un attacco strutturato e
globale alla 'ndrangheta, ha illustrato Rizzi "potrà avvalersi
del primo algoritmo predittivo di intelligenza artificiale per
intercettare le strategie espansionistiche dell'organizzazione
criminale e anticipare la minaccia".
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