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La Cassazione: sì al doppio processo per Biot

La Cassazione: sì al doppio processo per Biot

Lo afferma nelle motivazioni di conferma del carcere cautelare per l'ufficiale accusato di spionaggio per i russi.

ROMA, 08 aprile 2022, 18:22

Redazione ANSA

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L 'ufficiale della Marina militare Walter Biot - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ufficiale della Marina militare Walter Biot - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'ufficiale della Marina militare Walter Biot - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' corretta la doppia incriminazione davanti al giudice penale ordinario e al giudice militare di Walter Biot, l'ufficiale della Marina militare in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa che è accusato di spionaggio per i russi, perché le due giurisdizioni puniscono fatti diversi. Lo afferma la Cassazione nelle motivazioni di conferma del carcere cautelare per l'ufficiale. Nelle motivazioni si rileva che il codice penale ordinario punisce il "procacciamento di notizie", che devono" restare segrete", a scopo "di spionaggio non solo militare ma anche politico", mentre la norma militare punisce chi si procura notizie che devono restare segrete per darle a uno Stato estero sulla forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato.

La Cassazione afferma inoltre che "sul contenuto delle notizie rivelate da Biot si apprende, dunque, che alla luce degli accertamenti effettuati dal Ros, si trattava di 47 notizie 'Nato secret', 57 'Nato confidential' e 9 con classifica 'riservatissimo'". Nelle motivazioni, si sottolinea che "la segretezza delle notizie" è stata inferita da elementi come la classificazione e il ruolo di Biot. Il fatto che i documenti non siano stati mostrati alla difesa non lede alcun diritto: il Gip si è espresso su atti "fidefacenti" della polizia giudiziaria.

Ad avviso della Cassazione (sentenza 13649 depositata oggi, udienza dello scorso 9 settembre), il giudice di merito del Tribunale della Libertà di Roma che ha confermato la custodia nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per Biot, non era tenuto alla "rivelazione del contenuto integrale degli atti, essendo emerso dalla stessa verifica eseguita l'anomalia della condotta di Biot e il carattere riservato di essi".

Per la Cassazione, il Tribunale della Libertà "ha osservato come avveniva l'attribuzione della classificazione di segretezza degli atto, enucleando le categorie di atto segreto, segretissimo, riservato e riservatissimo, per spiegare che il Ros aveva individuato 47 atti Nato secreto (cioè coperti dalla qualifica di atti segreti), 57 dalla qualifica di Nato Confidential (cioè riservati) e 9 ancora riservatissimi". Nel verdetto si ricorda inoltre che si trattava "di atti ai quali aveva avuto accesso Walter Biot, alla luce della sua qualifica, che godeva" di lasciapassare "in termini massimi" ed era "incardinato nello Stato Maggiore, ove si occupava delle operazioni militari estere e della polizia militare internazionale". 

Dal verdetto della Cassazione si apprende inoltre che sono state "rinvenute 181 fotografie di documenti e immagini tratte dal video di un computer ed eseguite con uno smartphone S9, modello identico a quello sequestrato presso l'abitazione di Biot". Finora si era sempre parlato di documenti - il cui numero era stato minimizzato e 'ridotto' a circa 10 dalla difesa di Biot - ma non anche di immagini. Tutto era stato ceduto al diplomatico russo Dmitry Ostroukhov, poi rimpatriato.

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