(ANSA) - BOLOGNA, 24 MAR - Un sistema corrotto che vedeva da
una parte esponenti del sindacato di base Si Cobas, dall'altro
alcuni imprenditori che, per evitare scioperi o blocchi delle
aziende, avrebbero sborsato denaro, dato benefit o assunto
operai indicati dallo stesso sindacato. E' questa l'ipotesi al
centro di un'inchiesta condotta dai carabinieri del nucleo
operativo della compagnia di San Giovanni in Persiceto e
coordinata dalla Procura di Bologna, con il Pm Antonello
Gustapane che ha già inviato gli avvisi di fine indagine.
La vicenda, di cui dà notizia l'edizione locale di
Repubblica, è confermata in ambienti investigativi. Sono
indagate 11 persone, accusate a vario titolo di estorsione e
corruzione tra privati. Quattro sono sindacalisti di Si Cobas,
gli altri sette sono rappresentanti di ditte o consorzi che si
occupano di logistica nella zona dell'Interporto di Bologna e
nei dintorni. L'indagine dei carabinieri è partita da una
protesta sindacale inscenata nel 2018 in un'azienda meccanica a
Castello d'Argile, dove decine di operai pakistani venivano
sfruttati dai loro datori di lavoro, anch'essi pakistani. Da
quell'episodio sono partiti gli accertamenti che hanno via via
smascherato quello che viene ritenuto un sistema corrotto e che,
secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe visto i
sindacalisti ricattare alcune ditte minacciando scioperi e
picchetti. Gli investigatori hanno ricostruito episodi che vanno
dal 2017 al 2021. Il sindacato Si Cobas si difende parlando di
'accuse fantasiose', scaturite dalle dichiarazioni di caporali e
altri soggetti denunciati dallo stesso sindacato. (ANSA).
Estorsioni e corruzione in ditte logistica, 11 indagati
Inchiesta nel Bolognese, coinvolti anche 4 sindacalisti di base
