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Rave: con droghe in auto confessa, 'Le portavo là'

Rave: con droghe in auto confessa, 'Le portavo là'

Questura Arezzo, arrestato, in auto 7 etti tra cocaina e 'fumo'. Assessore Lazio: 'Sicuramente ci sarà un aumento dei contagi'. Bloccata una festa nelle campagne di Lecce

AREZZO, 20 agosto 2021, 11:23

Redazione ANSA

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Il luogo del rave - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il luogo del rave - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il luogo del rave - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trasportava 7 etti di droghe (fra cocaina, marijuana e hashish) quando la polizia lo ha controllato e poi arrestato al casello di Chiusi (Siena), ha confessato agli agenti che stava portando lo stupefacente proprio al rave party che si stava ancora svolgendo nel Viterbese. Così la vicenda - che risale al 18 agosto ma che è resa nota oggi dalla questura di Arezzo - di un albanese di 33 anni, residente a Novara. Quando vide la polizia ebbe un atteggiamento elusivo che insospettì gli agenti. La droga era dentro il cofano motore e sotto il parabrezza. Prima di essere portato in carcere rivelò lo scopo del suo viaggio. 

"Finalmente l'area del rave è stata liberata dopo diversi giorni. E' stato un assembramento di migliaia di persone, alcuni asseriscono oltre 10mila, e questo provoca un elemento di facilitazione nella circolazione del virus. Sicuramente ci sarà un aumento dei contagi". Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato, ai microfoni di Radio24. "Abbiamo dato disposizione di fare un'attività di tamponi a tappeto nei comuni interessati - aggiunge -. Sicuramente questa situazione andava evitata. Se si radunano oltre 10mila persone in tempo di pandemia è un fatto grave e anomalo". Poi aggiunge: "Non si capisce come da un lato si impedisce l'attività regolare delle discoteche e poi si possano consentire 5 giorni di un'aggregazione così importante. E' un quadro che non deve più ripetersi" sottolinea. Interpellato sulla gestione dell'evento, dice: "Sono questioni di ordine pubblico, spetta ad altre autorità. In questa fase ci sono strumenti più che in passato non c'erano. come le attività preventive su internet".

E' stata - intanto - bloccata ieri sera sul nascere l'organizzazione di un rave party nelle campagne di Lecce, durante interventi di controllo di polizia e carabinieri che hanno applicato direttive nazionali arrivate dopo il caso di Valentano, nel viterbese. Intercettato nel pomeriggio l'invito a partecipare al rave di ieri sera, attraverso il monitoraggio delle fonti e dei social media, pattuglie di polizia, anche territoriali e della Squadra Mobile, hanno bloccato un furgone con alcuni giovani, tutti con precedenti per rave party, e a bordo anche qualche strumento per l'amplificazione: 6 casse acustiche, un gruppo elettrogeno con tanica di benzina, cavi per i collegamenti. Un 27enne di Lecce, una salentina 24enne di Maglie e una donna romagnola di Cesena di 34 anni, non hanno spiegato la provenienza del materiale, che è stato sequestrato e, accompagnati in Questura dalla Digos, sono stati denunciati a piede libero per ricettazione e per il possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli che erano in una cassetta con il resto del materiale. All'esterno della Questura a Lecce, mentre erano in corso gli accertamenti di rito, una trentina di giovani appartenenti a gruppi di area anarchica ha protestato pacificamente per esprimere solidarietà ai tre, fino al momento dell'uscita dei tre dall'edificio. La Questura fa sapere inoltre che a luglio un rave party era stato interrotto nelle campagne alle spalle della marina di Lecce di San Cataldo, e a Ferragosto erano state sgomberate alcune centinaia di giovani nella zona di Porto Cesareo al limite con la provincia di Taranto. 


   

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