"La scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile. Abbiamo tenuto aperto il primo ciclo fino allo stremo", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. "Questa è una storia nuova, il virus è cambiato, la variante inglese colpisce i bambini, non li esclude come era al primo giro, i nostri figli e nipoti sono a rischio: con responsabilità abbiamo dovuto mettere questa bandiera rossa. Questo pericolo insieme lo vinceremo". "Bisogna essere ancorati alla realtà: tutti volevamo tenerle aperte le scuole, abbiamo tenuto le attività in presenza fino allo stremo, abbiamo tenuto i bambini in presenza fintantochè è stato possibile. Stiamo lavorando per riportare la scuola in presenza e in sicurezza il prima possibile. Non sono decisioni a cuor leggero ma lo abbiamo fatto con senso di responsabilità. Sono scelte in cui tutto il paese deve essere presente", ha aggiunto il ministro.
"Quella di quest'anno sarà una prova di maturità vera: abbiamo abbandonato l'idea che si lavorava 5 anni e poi arrivava una busta con i temi e si faceva una sorta di lotteria. I ragazzi avranno un mese per poter svolgere il loro lavoro prepararlo e consegnarlo; la prova inizierà con la discussione di questo lavoro", ha detto Bianchi. "Non è un esame all'acqua di rose né di emergenza: è una prova di maturità in cui i ragazzi potranno dimostrare come sono cresciuti, è un passaggio in avanti, non ci siamo messi all'angolo, è un esame di maturità vero", ha assicurato.
"La scuola non si è mai arresa, non si arrende e anche nei momenti più difficili diventa un luogo in cui si esplora il futuro", ha poi detto il ministro Bianchi intervenendo a Didacta.
"Il 44,3% degli insegnanti è stato vaccinato. Mi sono battuto perchè la vaccinazione dei docenti e del personale scolastico fosse una priorità", ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo in replica in Senato. Bianchi ha parlato dell'importanza dei dati "di qui anche il lavoro del dottor Miozzo". "La Puglia è la regione che ha vaccinato di più. Vaccinare i docenti significa dare stabilità e capacità di azione alla scuola", ha proseguito il ministro che ha ricordato come il sistema scuola riguarda quasi 10 milioni di studenti e 1,2 milioni di personale complessivo di cui 660 mila docenti ordinari, 80 mila di sostegno e 300 mila a tempo determinato.
"Sono assolutamente convinto che serva riprendere la scuola in presenza, a partire dalle aree periferiche, ma c'è un ruolo rilevante delle Autonomie, il calendario lo fanno le Regioni. Dobbiamo riportare i più piccoli in presenza e soprattutto lavorare in vista del prossimo anno scolastico, dobbiamo andare ad un innalzamento della qualità dell'offerta didattica complessiva, spero di avere risorse per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico: il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA