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Il Papa: "I governi trovino la via per il dopo-virus, in favore dei popoli"

Il Papa: "I governi trovino la via per il dopo-virus, in favore dei popoli"

Francesco prega per tutti i paesi colpiti dall'Epidemia e benedice Roma dall'alto

CITTA' DEL VATICANO, 14 aprile 2020, 09:25

Redazione ANSA

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Pope Francis during Regina Coeli prayer © ANSA/EPA

Pope Francis during Regina Coeli prayer © ANSA/EPA
Pope Francis during Regina Coeli prayer © ANSA/EPA

Al termine della preghiera del Regina Caeli, in diretta video dalla Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico e senza la partecipazione di fedeli, dopo alcuni istanti papa Francesco si è affacciato alla finestra e ha dato la benedizione verso Piazza San Pietro completamente vuota.  "In questo giorno vorrei ricordare con vicinanza e affetto tutti i Paesi colpiti dal coronavirus, alcuni con grandi numeri di contagiati e deceduti. In modo speciale l'Italia, gli Stati Uniti d'America, la Spagna, la Francia, e la lista è lunga. Prego per tutti loro. E non dimenticate che il Papa prega per voi, vi è vicino". Lo ha detto papa Francesco al termine della preghiera del Regina Caeli

"Preghiamo oggi per i governanti, gli scienziati, i politici, che cominciarono a studiare la via d'uscita, il dopo-pandemia, questo dopo che già è incominciata, perché trovino la strada giusta, sempre in favore della gente, sempre in favore dei popoli". Lo ha detto papa Francesco all'inizio della messa del mattino a Casa Santa Marta.

Nell'omelia, commentando il Vangelo del giorno, il Papa ha spiegato che "anche oggi, davanti alla prossima, speriamo che sia presto, prossima fine di questa pandemia, c'è la stessa opzione: o la nostra scommessa sarà per la vita, per la resurrezione dei popoli, o sarà per il dio denaro, tornare al sepolcro della fame, della schiavitù, delle guerre, delle fabbriche delle armi, dei bambini senza educazione. Lì c'è il sepolcro". "Il Signore - ha proseguito -, sia nella nostra vita personale, sia nella nostra vita sociale, sempre ci aiuti a scegliere l'annuncio, annuncio che è orizzonte aperto, sempre, ci porti a scegliere il bene della gente, e mai a scendere nel sepolcro del dio denaro".

"Come sempre, quando non serviamo Dio, il Signore - ha sottolineato Francesco -, serviamo l'altro dio, il denaro. Ricordiamo quello che Gesù ha detto: sono due signori, il Signore Dio e il signore denaro, non si può servire ambedue".

"E per uscire da questa evidenza, da questa realtà (della resurrezione di Gesù, ndr) - ha continuato -, i sacerdoti, i dottori della legge, hanno scelto l'altra strada, quella che gli offriva il dio denaro, e hanno pagato: hanno pagato il silenzio, il silenzio dei testimoni". "Questo, cari fratelli e sorelle - ha osservato il Papa -, non è una tangente, questa è corruzione pura, corruzione allo stato puro. Se tu non confessi Gesù Cristo il Signore, pensa perché e dove c'è il sigillo del tuo sepolcro, dove c'è la corruzione". "E' vero che tanta gente non confessa Gesù perché non lo conosce - ha ammesso -, perché noi non l'abbiamo annunciato con coerenza, e questa è colpa nostra". "Ma quando davanti alle evidenze si prende questa strada - ha concluso Francesco - è la strada del diavolo, la strada della corruzione. Si paga e stai zitto".


   

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