Non verrà sentita la modella inglese
Chloe Ayling nel processo a carico di Lucasz Herba, il 30enne
polacco di Birmingham che l'avrebbe sequestrata e poi liberata,
per metterla all'asta e accreditarsi così sul 'deep web' come
persona in grado di offrire servizi illegali. Per il rilascio i
due avevano anche chiesto un riscatto, senza ottenerlo. La Corte
d'Assise di Milano ha bocciato la richiesta avanzata dalla
difesa dell'imputato, l'avvocato Katia Kolakowska, che ha
chiesto di ascoltare in dibattimento la giovane, già sentita in
incidente probatorio. Istanza a cui si è opposto anche il legale
della parte civile, Francesco Pesce, che ha sostenuto che la
ventenne "non vuole tornare in Italia e vedere ancora il viso
del suo sequestratore". Da quanto riferito, la giovane risiede
in Gran Bretagna, ma è tornata in Italia per un'intervista con
la televisione australiana. I giudici d'Assise hanno aggiornato
l'udienza al 7 febbraio per l'esame dei primi testi del pm e
hanno ammesso l'interrogatorio dell'imputato.
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