Sono circa 100 milioni le mine antiuomo disseminate nel mondo, sulle quali continuano a morire ogni anno migliaia di persone e i numeri, che fino al 2013 erano in diminuzione, dal 2014 sono tornati a crescere. Per ricordare questo flagello che continua a mietere vittime soprattutto tra civili e bambini, che se non muoiono restano martoriate e mutilate oltre che psicologicamente devastate - circa 20 mila persone l'anno - il 4 aprile è stata dichiarata dalle Nazioni Unite giornata internazionale contro le mine antiuomo, ma anche contro le bombe Cluster, gli Ieds, le Valmara, e i 'Pappagallo verdi'. Il primato delle vittime ce l'ha l'Afghanistan, seguono la Colombia, l'Angola, l'ex Birmania, il Pakistan, la Siria, la Cambogia e il Mali. In Europa è la Bosnia il Paese più infestato dalle mine, collocate durante la guerra del '92-'95, ancora disseminate su oltre il 2% del territorio e la cui bonifica non sarà ultimata prima del 2025.
De Mistura, odio le mine, ho visto morire bambini - La tregua da lui tessuta in Siria regge e per un momento si concede di parlare di altro: di Palmira, e dell'opera di bonifica, in corso in questi giorni, dei monumenti minati dall'Isis per distruggere insieme vite umane e cultura. Alla vigilia della Giornata internazionale contro le mine, Staffan de Mistura, inviato speciale Onu in tante zone di guerra, e oggi in Siria, dichiara all'ANSA: "odio questi ordigni perchè colpiscono, ad anni di distanza dai conflitti, persone innocenti, contadini che tornano a lavorare i campi ma soprattutto i bambini perchè sono quelli che corrono di più e sono curiosi".
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