"Mi è stato riferito che quando uno è
capace di tirare il collo di una gallina, alla terza volta che
lo fa gli resta in mano la testa e comunque non ci vedo un
reato". Con queste parole Patrizia Ravasi, madre di Alexander
Boettcher, imputato a Milano per una serie di aggressioni con
l'acido, ha difeso il figlio nel corso della sua deposizione,
anche quando le sono state fatte domande su alcuni video
mostrati in aula nella scorsa udienza. Immagini che, a detta
della donna, non denotano "comportamenti violenti, cattiveria o
sadismo". Depositata anche una missiva che Patrizia Ravasi ha
inviato al padre di Pietro Barbini, il giovane sfigurato nel
dicembre del 2014. "La supplico - c'è scritto nella lettera - di
rivisitare accuratamente il ricordo di quel tremendo 28 dicembre
che ha devastato le nostre vite". La donna ha difeso il figlio
sostenendo che Gherardo Barbini potrebbe avere "sovrapposto le
due figure", ossia aver confuso Boettcher con Andrea Magnani, il
presunto complice.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA