Si riapre la polemica a Ustica
sulla cittadinanza onoraria assegnata a Benito Mussolini e ad
altri gerarchi fascisti nel 1924. Una proposta di delibera della
maggioranza, che sarà discussa domani in consiglio comunale,
prevede che "il conferimento e la revoca del riconoscimento
onorifico possono essere deliberate dal Consiglio comunale solo
se la persona è ancora in vita". Su queste tre righe finali del
documento i consiglieri d'opposizione hanno presentato un
emendamento, annunciando battaglia in aula.
"Revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e ai
gerarchi fascisti Roberto Farinacci, Pietro Lanza di Scalea,
Alfredo Cucco e Cesare Mori è oggi un atto di civiltà dovuto a
tutti coloro che furono vittime delle leggi razziali e che
morirono per difendere la libertà e la democrazia nel nostro
paese", dicono i consiglieri del gruppo consiliare 'Tutti
insieme per Ustica' Diego Altezza (capogruppo), Martina Natale e
Maria Ailara.
"Per queste ragioni ci opporremo domani alla modifica del
regolamento cittadinanze onorarie, proposto dall'amministrazione
di destra guidata dal sindaco Salvatore Militello, che mira alla
modifica del regolamento comunale, per impedire la revoca della
cittadinanza onoraria a tutti coloro che l'hanno ottenuta e che
sono defunti", aggiungono.
Per l'opposizione l'iniziativa dei sette consiglieri di
maggioranza "è un danno d'immagine per la nostra isola di
Ustica, terra di libertà e democrazia". E ricordano che l'isola
è stata "confino negli anni del regime fascista, ha ospitato
testimoni di resistenza e della lotta al regime fascista, come
Antonio Gramsci, Filippo Turati e Nello Rosselli". "Ci auguriamo
che non sia vero che qualche ministro, abbia trovato il tempo di
interferire in questa vicenda", concludono.
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