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Borsellino: Pm, Scarantino era un 'pupo' costruito a tavolino

Borsellino: Pm, Scarantino era un 'pupo' costruito a tavolino

"Per questo motivo non doveva avere rapporti con nessuno"

CALTANISSETTA, 26 marzo 2024, 17:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Scarantino non doveva avere rapporti con nessuno perché era un falso collaboratore e soprattutto non si voleva che ci fosse il crollo psicologico del 'pupo' costruito a tavolino. Sapevano chi avevano davanti.
    Scarantino era suggestionabile, era instabile e andava tenuto isolato. E questo è un altro elemento che dimostra la malafede di chi ha condotto l'indagine". Lo ha detto il pm Maurizio Bonaccorso, applicato alla procura generale, durante la sua requisitoria del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio che si celebra a Caltanissetta dinanzi la Corte d'Appello. I tre poliziotti imputati nel processo sono accusati di calunnia aggravata dall'aver favorito Cosa Nostra, per avere, secondo la procura, indotto Vincenzo Scarantino a rendere false dichiarazioni sulla strage.
    "Ritengo imbarazzante - ha continuato Bonaccorso - il comportamento degli appartenenti al gruppo Falcone-Borsellino che avevano anche negato la presenza di un telefono nella casa di San Bartolomeo a Mare. E sottolineo l'assoluta inattendibilità delle giustificazioni fornite su questa vicenda veramente assurda".
    "Altro elemento eclatante - ha sottolineato il Pm - è quello relativo alle intercettazioni di Vincenzo Scarantino. I brogliacci venivano sottoscritti anche da chi non aveva ascoltato le conversazioni di Scarantino. E ancora l'interruzione delle intercettazioni mentre avvenivano le conversazioni tra Scarantino e i magistrati o appartenenti al gruppo Falcone-Borsellino, che è assolutamente illegale".
   
   

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