Da oggi la gestione del parco
archeologico Valle dei Templi risponderà alle nuove linee guida
contenute nel documento strategico di programmazione
pluriennale, approvato lo scorso 13 febbraio. Obiettivo nel
breve termine è l'incremento dei visitatori, anche sui nuovi
siti di competenza; la revisione del Piano del parco;
l'aggiornamento del Piano di gestione Unesco; qualità
dell'accoglienza e percorsi museali estesi al paesaggio. A darne
notizia è il Consiglio del Parco, presieduto da Bernardo Agrò,
che ha appena approvato il bilancio dell'ente.
Nella pertinenza dell'ente rientrano il Museo Archeologico
Pietro Griffo, l'area archeologica e i musei di Licata, l'area
monumentale di Eraclea Minoa, Monte Kronio a Sciacca, Monte
Adranone e il Museo di Palazzo Panitteri a Sambuca di Sicilia).
Il piano prevede anche l'incremento dei visitatori con
interventi di "cerniera" verso i siti archeologici e le
connessioni storiche presenti nella collina di Girgenti.
Il Piano del Parco, che risale al 2006, non è mai stato
approvato né, quindi, reso attuativo. Essendo trascorsi 17 anni
dalla sua elaborazione e adozione, il Consiglio ha disposto che
si proceda intanto a una revisione. Di fatto non è ancora mai
stato concretamente realizzato quel collegamento culturale con
la città, cioè tra la Valle dei Templi e i luoghi e i siti di
interesse archeologico che fanno parte della città antica e che
insistevano sulla collina in cui si trova la città moderna: il
Tempio di Giove Polieo/Santa Maria dei Greci, il Tempio di
Athena, Porta IX, e così via.
Come si legge nelle linee guida: "Il Piano (di gestione
Unesco) rappresenta un
elemento imprescindibile di progettazione su scala territoriale
per l'area oggetto del riconoscimento, ma - in una più ampia
accezione - anche per tutta la Provincia di Agrigento e per la
Regione Siciliana".
Tra le altre scelte già operative figurano l'ipotesi
progettuale di ideazione e realizzazione di un "Parco delle arti
contemporanee" (Camp - Contemporary Art Museum Park), che attiva
il "riordino delle visuali del Classico" con spostamento di
elementi artistici e opere collocate in occasione di mostre
temporanee.
Un capitolo è stato dedicato al Mandorlo in Fiore, attraverso
una rilettura proposta con il progetto "Festival delle culture".
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