Ceri votivi ritorti a mano e
imbevuti nel nardo, che rievocano alcuni rituali arcaici
presenti in Sicilia, sono al centro dell'opera 'In contact while
burned' della scultrice Morgane Tschiember, in esposizione a
Palermo al museo Belmonte Riso fino al 19 giugno (da martedì a
sabato dalle 9 alle 18.30 e domenica dalle 9 alle 13).
La mostra è frutto della collaborazione tra l'istituto
francese e l'istituto Goethe, uniti nel Kultur Ensemble, un
centro di ricerca e di produzione artistica creato per
intercettare le tendenze di arte contemporanea, attraverso il
suo Atelier Panormos, a cui oggi si è aggiunto anche il Museo
Riso e che porterà in città artisti europei. L'esposizione è
accompagnata dall'opera sonora 'Inevitable Helicy' composta per
l'occasione dalla performer e musicista Nkisi. Dell'istallazione
che ha trovato dimora negli spazi antistanti alla sala dedicata
a Boltanski, maestro concettualmente vicino all'artista
francese, fanno parte anche alcune catene di marmo e ceramica,
due elementi storicamente presenti in Sicilia, che la Tschiember
con una sua tecnica, immerge in liquidi, anch'essi legati alla
cultura siciliana, come il vino, il succo di melograno, il nero
di seppia, gli oli essenziali di arancia. Elementi che mescolati
danno vita a nuove associazioni di colori e odori.
Le catene ed anche le corde, secondo la Tschiember
rappresentano la storia del tempo e definiscono gli esseri nei
loro aspetti positivi e negativi. La catena, infatti, può
formare un cerchio e simboleggiare una catena di solidarietà ma
quando scende ai piedi, diventa simbolo di prigionia. Le corde,
evocano le imbarcazioni ormeggiate nei Porti, rappresentano ciò
che le lega al territorio e ciò che divide.
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