Dopo l'anteprima andata in scena a
Roma nell'ambito della prima edizione del "Festival di
drammaturgia contemporanea", lo spettacolo In nome della madre
di Erri De Luca, con Galatea Ranzi e con la regia di Gianluca
Barbadori, debutterà l'1 dicembre alle ore 21, con repliche fino
al 12, nella Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, che lo
produce in collaborazione con Ponte tra Culture e Amat -
Associazione Marchigiana Attività Teatrali. E' la storia,
narrata in prima persona, di Miriàm, una ragazza della Galilea
che ha una strana visione nella quale un angelo le annuncia che
avrà un figlio e le profetizza per lui un destino di grandezza.
Subito dopo, la giovane scopre di essere incinta. Dopo qualche
titubanza, decide di avvertire Iosef, il suo promesso sposo.
Miriàm sa perfettamente che rischia di essere lapidata, ma
rifiuta ogni menzogna, rivendicando il mistero della sua
gravidanza e la sua assoluta buona fede. Iosef, anche in seguito
ad un sogno premonitore, decide che le nozze avranno luogo come
previsto, sfidando i benpensanti di Nazaret e le leggi del
tempo. Intanto, gli odiati occupanti romani organizzano un
censimento e per i giovani sposi si prepara un viaggio, lungo e
difficile, a pochi giorni dal parto.
Facendo ricorso al linguaggio semplice e terso della poesia,
Erri De Luca racconta la gravidanza di Miriàm/Maria. Il Talmud,
oltre un decennio di studi biblici e gli storici romani gli
forniscono dati preziosi per dare alla sua storia uno sfondo
credibile. Ma non è un'urgenza storiografica, quello che muove
De Luca, piuttosto, è il desiderio di raccontare "qualcosa che
non c'è" una versione laica e poetica della nascita di Gesù.
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