Centinaia di studenti questa
mattina hanno attraversato le strade di Palermo per raggiungere
Palazzo Comitini, sede della ex Provincia, dove incontreranno il
sindaco metropolitano Leoluca Orlando.
Attraverso cortei spontanei, gli studenti sono partiti dalle
varie scuole - Umberto I, Vittorio Emanuele II, Einstein, Duca
degli Abruzzi, Pietro Piazza, Basile-D'Aleo di Monreale, Ernesto
Basile di Brancaccio, Mursia di Carini e alcune classi di
diverse scuole - e hanno raggiunto il concentramento a piazza
Verdi.
"Siamo stanchi. Le nostre scuole crollano a pezzi, non
abbiamo spazi a sufficienza e in più, con la diffusione della
pandemia, ci sono stati sottratti laboratori, aule magne e spazi
autogestiti. Al Vittorio Emanuele II qualche giorno fa sono
caduti dei pannelli dal tetto. A Catania è crollato il soffitto
di un'aula. Ma a nessuno frega niente noi. Pretendiamo
investimenti per le scuole siciliane", urla al megafono Giorgio
Caruso, rappresentante del liceo scientifico Albert Einstein.
Lo striscione di testa recita: "Nisciti a pila" (tirate
fuori i soldi), riferito alle istituzioni accusate di non
preoccuparsi dei bisogni degli studenti.
"I tagli all'istruzione pubblica, la diseguale ripartizione
dei fondi tra Nord e Sud Italia fa in modo che le scuole
siciliane siano insicure e pericolanti. E noi studenti dobbiamo
rischiare la vita ogni giorno. Calcinacci, freddo e
infiltrazioni: questa è la nostra quotidianità. Chiediamo al
Sindaco della città metropolitana di Palermo di ascoltare le
nostre necessità e intervenire", continua Nicoletta Sanfratello,
rappresentante del liceo classico Umberto I.
Gli studenti hanno infatti ottenuto un tavolo tecnico con
Orlando, a cui presenteranno un dossier con foto che documentano
lo stato delle strutture scolastiche, chiedendo provvedimenti e
soprattutto fondi.
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