La Procura di Catania ha chiesto
il rinvio a giudizio per istigazione a delinquere nei confronti
dell'ex senatrice della Lega, Angela Maraventano. Secondo
l'accusa avrebbe fatto "pubblicamente apologia del delitto di
associazione mafiosa" nel suo intervento, il 3 ottobre 2020,
alla manifestazione della Lega nel capoluogo etneo alla vigilia
dell'udienza preliminare del caso Gregoretti in cui era
imputato, in qualità di ex ministro dell'Interno, Matteo
Salvini. L'udienza preliminare, davanti al Gup Anna Maria
Cristaldi, è stata fissata per il prossimo 26 novembre. Persone
offese sono state identificate nell'associazione antimafie 'Rita
Atria' e nel giornalista Riccardo Orioles, rappresentati
dall'avvocato Goffredo D'Antona; l'Arci di Catania, con
l'avvocato Arianna Rocida; il deputato regionale Claudio Fava e
l'associazione Libera.
Secondo la ricostruzione della Procura di Catania, contenuta
nella richiesta di rinvio a giudizio, Angela Maraventano
"parlando del tema dei flussi migratori, afferma che 'questo
governo abusivo, complice di chi traffica carne umana e c'è
anche dentro la nostra mafia che ormai non ha più quella
sensibilità e quel coraggio che aveva prima. Dove sono? Non
esiste più perché noi la stiamo completamente eliminando perché
nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio'".
Per la Procura, con quelle affermazioni l'ex senatrice avrebbe
"riconosciuto alla mafia qualità, come sensibilità e coraggio ed
un ruolo di controllo e tutela del territorio, contrapposto a
quello dello Stato, di cui contestava l'azione di contrasto alle
associazioni mafiose".
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