Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Teatro: "La merce più preziosa" in scena al Libero

Teatro: "La merce più preziosa" in scena al Libero

Beno Mazzone, "racconta la Shoah con voce lieve e commovente"

PALERMO, 13 ottobre 2020, 10:08

Redazione ANSA

ANSACheck

La merce più preziosa - RIPRODUZIONE RISERVATA

La merce più preziosa - RIPRODUZIONE RISERVATA
La merce più preziosa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sul palcoscenico del Teatro Libero debutta stasera "La merce più preziosa", con la traduzione e la regia di Beno Mazzone che dirige Giada Costa, Vincenzo Costanzo e Giuseppe Vignieri: una favola adatta a un pubblico di tutte le età, che racconta la Shoah con "voce lieve e commovente", tratta dal racconto dello scrittore francese Jean-Claude Grumberg.
    Repliche fino a domenica 17 ottobre (tutti i giorni alle 21.15, tranne mercoledì alle 17), I fatti raccontati fanno riferimento al vissuto di una famiglia francese deportata nell'inverno del'43. Un teatro di narrazione a tre voci, i cui corpi diverranno di volta in volta i personaggi narrati. "Una favola per adulti che come tutte le favole inizia con C'era una volta. C'era una volta un bosco, in cui vivevano un boscaiolo e sua moglie. I due non avevano figli, e se l'uomo era contento, perché questo significava bocche in meno da sfamare, per sua moglie il desiderio di un bambino da amare era quasi doloroso", afferma il regista. Un rapporto di coppia che affronta i desideri e i sogni e che si intreccerà di lì a poco con un evento storico carico di simbolismi. Il passaggio di un treno diventa il motore forse di un cambiamento nel rapporto tra i due.
    "La drammaturgia di Grumberg - afferma Mazzone - riesce a nutrire spettatori di ogni età e mi ha permesso con le sue tante storie, già create sulla scena del Teatro Libero, di esplorare una visione poetica che ho sempre condiviso per il suo modo semplice, ironico e profondo di affrontare i temi della nostra società. Naturalmente le sue origini, la formazione, la storia della sua famiglia che ha vissuto l'olocausto, sono quasi sempre presenti nelle sue opere, con un tratto tragicomico, che sposa il tragico ed il comico in un grottesco che mette a nudo i sentimenti umani in un dialettica cruda ma amorevole tra il bene ed il male".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza