La Procura di Messina ha chiesto
l'archiviazione dell'inchiesta sul depistaggio delle indagini
sulla strage di via D'Amelio aperta a carico degli ex pm
Carmelo Petralia ed Annamaria Palma. I due magistrati facevano
parte del pool che coordinò l'indagine sull'attentato al giudice
Paolo Borsellino e agli agenti della scorta. A entrambi si
contestava il reato di concorso in calunnia aggravato dall'avere
favorito Cosa nostra. Annamaria Palma attualmente è avvocato
generale a Palermo, mentre Petralia ricopre la carica di
procuratore aggiunto a Catania. Per legge competente a indagare
sui magistrati etnei è la Procura di Messina guidata da Maurizio
de Lucia. Nell'ipotesi accusatoria, in concorso con tre
poliziotti tuttora sotto processo a Caltanissetta - Mario Bo,
Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo - i due pm avrebbero
depistato le indagini sulla strage di via D'Amelio imbeccando
tre falsi pentiti, tra cui Vincenzo Scarantino, e suggerendo
loro di accusare dell'attentato persone ad esso estranee. La
falsa verità, a cui per anni i giudici hanno creduto, è costata
la condanna all'ergastolo a 7 persone.
Le false accuse dei pentiti, che per anni hanno retto a più
vagli processuali, sono state smontate dalle rivelazioni del
collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Dopo il pentimento
dell'ex boss di Brancaccio, che si è accusato della strage e ne
ha ricostruito la vera dinamica, i sette ingiustamente
condannati sono stati scarcerati. Nel procedimento a carico dei
tre poliziotti e in questo aperto a Messina sui due ex pm sono
persone offese dal reato.
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