Una grande serata per una grande star, al Teatro Massimo di Palermo, domani alle 20,30, con Maurizio Pollini, uno dei più apprezzati pianisti di tutti i tempi. Una sola data per gli appassionati di Chopin, per applaudire l'uomo che tutti i teatri del mondo si contendono, impegnato in un programma che prevede notturni, ballate, mazurche e sonate, tutte del compositore polacco, che ha tirato fuori dalla tastiera del pianoforte un'intera orchestra.
Da molti anni Pollini e Chopin sono un binomio inscindibile: tante sono le registrazioni, le incisioni che hanno fruttato all'artista innumerevoli premi. La sua carriera decolla quando vince il concorso Chopin a Varsavia; in giuria c'era Arthur Rubistein, che capì subito chi era quel ragazzo milanese: "Ha una tecnica migliore di tutti noi", disse, e da quel momento fu un'ascesa inarrestabile.
Pollino non ha mai smesso di studiare, ed era molto giovane quando partecipò a un master con Arturo Benedetti Michelangeli.
Alla fine degli anni 60, mentre i giovani di tutto il mondo incendiavano la protesta, lui decide di confrontarsi con Béla Bartok, Arnold Schönberg; in seguito con Luigi Nono, mentre in politica aderì al Pci, quando il partito condannò l'invasione sovietica di Praga.
Il programma di domani prevede i due notturni op. 27, composti nel 1835, le Ballate n. 3 e 4 , la Berceuse op. 57 e lo scherzo n.1, op. 20, le tre mazurche op.56 e la Sonata n. 3 in Si minore.
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